Flop delle roccaforti rosse in Alto Aterno 

Da Pizzoli a Cagnano voti Pd in caduta libera. A Capitignano i 5 Stelle primo partito. Montereale e Campotosto a destra 

L’AQUILA. La caduta delle roccaforti rosse. Se non fanno specie i 4 voti (quattro) presi dal Pd a Carapelle Calvisio (dove la destra tocca il 60% alla Camera e il 65% al Senato), più evidente è la sconfitta del centrosinistra in alcune zone storicamente legate ai partiti di tradizione progressista. Da Pizzoli a Cagnano Amiterno, fino a Montereale (terra d’origine del consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci) e ancora più su, fino a Capitignano e a Campotosto, per il partito di Renzi sono i numeri a far arrossire.
CRATERE A DESTRA. I residenti dei comuni del cratere sismico – i cui sindaci hanno tirato per la giacca il governo Gentiloni e il commissario De Micheli, per ottenere il riconoscimento, attraverso le ordinanze, della sistemazione delle regole della ricostruzione – nel segreto dell’urna hanno punito il Pd. Alla Camera, il candidato pescarese del centrodestra Antonio Martino ha vinto a Pizzoli col 45,56% (spiccano il 19,47% di Forza Italia e il 13,61% della Lega), col candidato del centrosinistra Lorenza Panei al 15,38% e la lista Pd al 13,66%. E i 5 Stelle al 32,61%. A Montereale (di fatto a casa di Pietrucci), Martino sfonda al 55,15% (Forza Italia 28,70% e Lega al 18,14%), con i grillini al 22% e il Pd al 16%. A Cagnano Amiterno Martino ottiene il 40,90% (con Forza Italia al 20,18% e Lega al 15,47%), secondo il candidato 5 Stelle (35,33%) e terzo il Pd (17%). A Campotosto il centrodestra incassa il 53,06% (con Forza Italia al 18,31%, Fratelli d’Italia al 16,48% e Lega al 15,38%). Piazza d’onore ai 5 Stelle (22,02%) e terzo il Pd (18%).
CAPITIGNANO GRILLINA. A Capitignano non è bastata la visita del presidente della Regione (e neo-senatore) Luciano D’Alfonso per la consegna delle casette agli sfollati, iniziativa che ha fatto stracciare le vesti ai grillini, i quali hanno criticato la cerimonia in campagna elettorale. Nel centro danneggiato dal terremoto, il Movimento 5 Stelle è il primo partito col 35,54%, contro il 31,32% del centrodestra e il 27% del Pd, che pure limita i danni. Risultati più o meno attesi per lo scontento nelle popolazioni colpite dal sisma 2009, 2016 e 2017 e ancora alle prese con la ricostruzione da avviare e la ripresa del pagamento delle tasse.
DISIMPEGNO ROSSO. Cancellati circoli e sezioni, il consenso si è formato altrove e gli elettori si sono sentiti svincolati dalla presenza di notabili locali. Emblematico il caso-Pizzoli, Comune guidato da uno storico sindaco di sinistra come Giovannino Anastasio, “eretico” del Pd, da dove non milita più dal 2014 «perché mi hanno cacciato», ricorda, «e il circolo che mi sosteneva fu pure sospeso. Io l’ultimo baluardo della sinistra? È vero. Ma la gente ha detto, con questo voto, di essere stanca della politica vecchia maniera, con gli stessi personaggi che da 25-30 anni stanno lì e pensano soprattutto a loro. L’unico modo di manifestare la voglia di cambiare è il voto di protesta, intercettato da 5 Stelle e Lega. Cosa accadrà adesso? Ci sono movimenti per le Regionali. L’Alto Aterno è in grado di far eleggere un proprio candidato all’Emiciclo. Ci stiamo lavorando. Sarò io? Non credo. Giorgi? (sindaco di Montereale, ndr). Non so». Un avviso a Pietrucci.
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