Fondi cultura, è scontro istituzionale 

Il sottosegretario Vacca a Biondi: «Merito mio e del Mibac il recupero dei 10 milioni tagliati alle associazioni»

L’AQUILA. È scontro istituzionale sulla cultura e sui contributi ministeriali del Fus (Fondo unico per lo spettacolo). Se, da una parte, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, rivendica la capacità e il merito di aver fatto ripristinare il contributo tagliato alle associazioni culturali cittadine, il sottosegretario ai Beni culturali, Gianluca Vacca sottolinea come sia tutto merito del Mibac (Ministero per i Beni e le attività culturali).
A schierarsi dalla parte del sindaco, alcune istituzioni culturali cittadine, che hanno redatto un documento di “elogio” a Biondi, su quanto ha fatto il primo cittadino per la cultura in questo ultimo anno e mezzo, compreso il recupero dei fondi Fus.
Non l’ha presa bene il sottosegretario Vacca – e neppure altre istituzioni culturali, a cominciare da Sinfonica, Barattelli, Solisti Aquilani e Centro sperimentale di cinematografia, nonché il presidente del Tsa, Annalisa De Simone, che non hanno firmato il documento –, il quale ha tenuto a precisare che «in merito alle dichiarazioni in cui alcuni enti aquilani della cultura ringrazierebbero il sindaco Biondi per il reintegro dei fondi Fus, si precisa che tale reintegro è frutto del lavoro del ministero dei Beni culturali, che grazie all'azione del ministro Bonisoli ha immediatamente stanziato 10 milioni per reintegrare i tagli fatti dai precedenti governi», spiega il sottosegretario Gianluca Vacca. Che aggiunge: «E anche grazie all'impulso del sottosegretario Mibac, Gianluca Vacca, che a seguito di una costante interlocuzione con gli operatori dello spettacolo del capoluogo ha lavorato nella direzione del reintegro per tutelare e dare nuova linfa alle realtà presenti su tutto il territorio, anche attraverso altre iniziative, come i fondi per il decennale, che, ricordiamo, ammontano a 1 milione di euro stanziati in legge di bilancio».
«L'eventuale appoggio politico offerto al sindaco Biondi da parte di alcune realtà della cultura aquilana», commenta nel merito il sottosegretario Vacca, «non può prescindere da una corretta rappresentazione dei fatti».
Ma da dove parte, in realtà, lo scontro?
Tutto fa riferimento a un documento che, improvvisamente e senza alcuna chiamata in causa, alcune istituzioni culturali cittadine, all’indomani del defenestramento da parte del sindaco dell’assessore comunale alla Cultura, Sabrina Di Cosimo, hanno redatto e fatto pubblicare un documento pro-Biondi, elogiando quanto di «buono» fatto dal sindaco finora, con riferimento alle manifestazioni culturali. Quasi a sottolineare la legittimità di Biondi – anche se non ce n’era bisogno, perché è nelle facoltà del sindaco nominare e rimuovere i componenti dell’esecutivo – nell’atto di allontanamento dell’assessore.
Il documento è stato firmato anche dal Tsa, ma qui si innesca un giallo: il presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo, Annalisa De Simone, nominata dall’ex giunta regionale di Luciano D’Alfonso, prende le distanze dal documento, così come l’Isa, Barattelli, Solisti Aquilani e Centro sperimentale di cinematografia, che non lo hanno firmato. Il documento, invece, di “elogio” a Biondi sia sui fondi Restart, che sul recupero dei 10 milioni Fus, è firmato da Tsa (smentita dal presidente), TeatroZeta, Gruppo E-motion, Inscena, Istituto cinematografico La Lanterna Magica, L’idea di Cleves, tutti beneficiari dei contributi Fus.
«Resto basita nell'apprendere che l'elogio al sindaco per aver “manifestato una particolare attenzione nei confronti della cultura” sia un'iniziativa del Tsa», afferma la De Simone. «Il mio primo interesse sarà quello di verificare se l'indirizzo che ha diffuso il comunicato sia corrispondente a una mail istituzionale dell'ente. In tal caso, non essendo stata io avvertita in alcun modo, riterrei il fatto gravissimo. La cultura, e la gestione degli enti che sono chiamati a produrla, non possono essere appannaggio di una bandiera politica».