Fossa, riapre la chiesa di Santa Maria ad Cryptas
Domenica messa solenne celebrata dal cardinale arcivescovo Petrocchi I lavori di restauro durati circa due anni con un costo di oltre 600.000 euro
FOSSA. Più di un anno fa, al termine dei lavori di restauro, era stata riaperta. Domenica, nella chiesa di Santa Maria ad Cryptas che si trova a Fossa, sarà celebrata una messa solenne da parte del cardinale arcivescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Petrocchi, che sarà anche l’inaugurazione ufficiale del tempio restaurato dopo i danni causati dal terremoto.
IL PROGRAMMA. La cerimonia inizierà alle 10, la messa è prevista alle 10,30. Ci saranno naturalmente il parroco don Cajetan Chibueze Anyanwu, il sindaco di Fossa Fabrizio Boccabella e tutti coloro che, a vario titolo, si sono occupati del restauro. Il Centro, giusto un anno fa, scrisse della fine dei lavori e della riconsegna al sindaco delle chiavi dell’edificio sacro (che risale al XIII secolo).
I RESTAURI. Stazione appaltante e “conduttore” dell’intervento è stato il segretariato Regionale Mibact per l’Abruzzo oggi diretto dall’architetto Stefano D’Amico. Dei lavori (durati circa due anni con un costo di oltre 600.000 euro) si sono occupati l’architetto Franco De Vitis per il consolidamento e la dottoressa Anna Colangelo per il recupero degli affreschi (impresa esecutrice “Antenucci Ugo srl di Isernia” che per i restauri si è avvalsa della collaborazione della ditta “Berta Giacomantonio”).
LA STORIA. La chiesa di Santa Maria ad Cryptas era ben nota agli storici dell’arte di tutta Italia e non solo già prima del 2009 (molti ricorderanno, dopo il sisma, la rocambolesca visita di Vittorio Sgarbi, che volle entrare all’interno dell’edificio sacro incurante del pericolo). Il sisma aveva procurato danni notevoli in particolare sulla parte alta della parete di destra dov’era (e dov’è) l’immagine di San Giorgio. Chi entra oggi a Santa Maria ad Cryptas, anche se l’aveva vista più volte in passato, resta senza fiato. Gli storici dicono che la chiesa, datata XIII secolo, sorge su un tempio più antico e fu costruita dai monaci Cistercensi che facevano base al convento di Santo Spirito. Quei Cistercensi che dal 1200 in poi hanno cambiato la storia – sociale, economica e religiosa – del territorio. Gli affreschi ricoprono l’arco trionfale, il presbiterio, l’abside, le pareti laterali e la controfacciata con diversi cicli tematici e raffigurazioni isolate e indipendenti, accostando scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. Sono stati realizzati in un arco temporale che va dal XIII secolo al Rinascimento.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PROGRAMMA. La cerimonia inizierà alle 10, la messa è prevista alle 10,30. Ci saranno naturalmente il parroco don Cajetan Chibueze Anyanwu, il sindaco di Fossa Fabrizio Boccabella e tutti coloro che, a vario titolo, si sono occupati del restauro. Il Centro, giusto un anno fa, scrisse della fine dei lavori e della riconsegna al sindaco delle chiavi dell’edificio sacro (che risale al XIII secolo).
I RESTAURI. Stazione appaltante e “conduttore” dell’intervento è stato il segretariato Regionale Mibact per l’Abruzzo oggi diretto dall’architetto Stefano D’Amico. Dei lavori (durati circa due anni con un costo di oltre 600.000 euro) si sono occupati l’architetto Franco De Vitis per il consolidamento e la dottoressa Anna Colangelo per il recupero degli affreschi (impresa esecutrice “Antenucci Ugo srl di Isernia” che per i restauri si è avvalsa della collaborazione della ditta “Berta Giacomantonio”).
LA STORIA. La chiesa di Santa Maria ad Cryptas era ben nota agli storici dell’arte di tutta Italia e non solo già prima del 2009 (molti ricorderanno, dopo il sisma, la rocambolesca visita di Vittorio Sgarbi, che volle entrare all’interno dell’edificio sacro incurante del pericolo). Il sisma aveva procurato danni notevoli in particolare sulla parte alta della parete di destra dov’era (e dov’è) l’immagine di San Giorgio. Chi entra oggi a Santa Maria ad Cryptas, anche se l’aveva vista più volte in passato, resta senza fiato. Gli storici dicono che la chiesa, datata XIII secolo, sorge su un tempio più antico e fu costruita dai monaci Cistercensi che facevano base al convento di Santo Spirito. Quei Cistercensi che dal 1200 in poi hanno cambiato la storia – sociale, economica e religiosa – del territorio. Gli affreschi ricoprono l’arco trionfale, il presbiterio, l’abside, le pareti laterali e la controfacciata con diversi cicli tematici e raffigurazioni isolate e indipendenti, accostando scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. Sono stati realizzati in un arco temporale che va dal XIII secolo al Rinascimento.
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