Fracassi: noi ora guardiamo a Roma Alleanza strategica

Il presidente di Confindustria: non pensiamo ai numeri, contano molto di più i progetti come quello sull’energia

L’AQUILA. Divorzio sancito tra Confindustria L’Aquila e Teramo. Saltato il progetto di fusione sotto un unico cartello “Confindustria Gran Sasso”, gli industriali teramani hanno optato per l’aggregazione con Pescara e Chieti. Per tutta risposta, L’Aquila guarda alla Capitale e stringe un patto di alleanza con il Lazio. Il presidente dell’associazione, Marco Fracassi, guarda ai progetti.

Presidente, come si è arrivati alla rottura ad accordo già fatto?

«A fine 2015 abbiamo appreso che Confindustria Teramo aveva cambiato rotta congelando il progetto “Gran Sasso”, che aveva preso il via nel 2013 e si era concretizzato l’anno successivo, con la nascita di Confindustria Gran Sasso giovani. Un passaggio propedeutico all’unificazione tra le due associazioni di categoria. La presidenza, in quel caso, era stata ceduta a Teramo con un atto di grande apertura e disponibilità da parte della nostra provincia».

Il nuovo presidente di Confindustria Teramo, Cesare Zippilli, ha rimescolato le carte in tavola. E il 18 aprile l’assemblea dei soci ha ratificato la decisione di creare un’asse con la Costa. Come motiva questa scelta?

«È evidente che con Teramo il dialogo si è arenato, nonostante da anni fosse in piedi un percorso di fusione che avrebbe dato forza e prestigio alle due associazioni, che operano sui versanti opposti del Gran Sasso. Ma a fine dello scorso anno, in previsione di un percorso di regionalizzazione di Confindustria,Zippilli ha comunicato l’intenzione di avvicinarsi ad altri territori».

Qual è stata la vostra reazione per evitare il rischio di isolamento in Abruzzo?

«Come risposta all’uscita di Teramo è nata Confindustria Abruzzo interno, che identifica la provincia aquilana. Abbiamo problematiche specifiche che solo noi, come territorio, siamo in grado di portare all’attenzione della politica. Ma non vi è nessun rischio di isolamento. Tutt’altro. Stiamo lavorando bene con i colleghi del Lazio».

Ci spieghi meglio.

«Se ci misuriamo con i numeri, è chiaro che l’alleanza Pescara-Teramo-Chieti porta a una forza maggiore, ma sono i progetti che contano. Il 19 aprile scorso abbiamo siglato un’intesa con Confindustria Lazio, che è diventata partner del nostro progetto per il Consorzio “Unica energia”: una rete di consumatori industriali che si mettono insieme per acquistare energia. Credo che, oggi più che mai, L’Aquila sia molto più vicina a Roma in termini di progettualità e investimenti».

Quanto accaduto in Confindustria ricalca il difficile cammino di fusione per Camera di commercio e Asl unica. Il campanilismo tra L’Aquila e Teramo è ormai evidente.

«Il progetto Confindustria Gran Sasso era nato per unire le forze e creare sinergie. Ma se manca la volontà politica, tutta diventa più difficile. La nascita di Confindustria Abruzzo interno dimostra come il nostro territorio rivendica una rappresentanza autonoma, che non può essere sostituita da altri».

Monica Pelliccione

©RIPRODUZIONE RISERVATA