Frana blocca la ferrovia Avezzano-Roma

Ad Arsoli cede la montagna, fermati tutti i treni. I pendolari dirottati sugli autobus

AVEZZANO. Il maltempo continua a flagellare la Marsica, e ai disagi per la circolazione sull’autostrada causati dalle forti nevicate si è aggiunta da ieri una frana che ha interrotto per diversi chilometri la linea ferroviaria Avezzano-Roma, creando grossi disagi ai lavoratori pendolari. La frana si è staccata da un costone della montagna di Arsoli e ha provocato anche un black-out elettrico.

Lo smottamento, dovuto al maltempo, è avvenuto nel pomeriggio di ieri tra Roviano e Oricola, e ha provocato un black out elettrico che ha interessato un’area più vasta di quella interessata alla frana, ovvero dalla stazione di Castel Madama a quella di Carsoli. I vigili del fuoco di Avezzano e di Roma, i tecnici di Rete Ferroviaria italiana e gli esperti della Protezione civile sono immediatamente intervenuti ad Arsoli per valutare il danno e fare una previsione dei tempi di riattivazione. «A franare è stata la montagna, non la ferrovia», ha tenuto a precisare Dario Recubini, responsabile comunicazione e relazioni esterne di Trenitalia. «La Protezione civile coordinerà tutte le attività di ripristino e messa in sicurezza del versante franato, mentre i collegamenti proseguiranno anche per domani (ovvero oggi) con il trasporto sostitutivo su gomma». Per garantire la mobilità Trenitalia ha istituito un servizio di bus da Tivoli ad Avezzano che, considerata l’entità della frana, sarà a disposizione dei pendolari anche nella giornata di oggi.

I PENDOLARI. Già dalle prime ore del pomeriggio i lavoratori che alle ore 16,30 hanno lasciato la capitale per tornare in Abruzzo sono stati costretti a scendere dal treno nella stazione di Mandela e a salire sugli autobus sostitutivi messi a disposizione da Trenitalia.
«Una volta scesi dal treno», hanno raccontato alcuni pendolari marsicani «abbiamo dovuto camminare sui binari per alcuni metri e poi uscire dalla stazione ed attendere l’autobus». Non è andata meglio ai pendolari che raggiungono la Marsica nelle ore successive. «A Roma Tiburtina ci hanno comunicato che il treno aveva più di un’ora di ritardo e che comunque saremmo dovuti scendere a Mandela e aspettare un autobus», hanno spiegato altri lavoratori. «E’ stato un disagio immenso che arriva dopo una giornata di lavoro. Questo purtroppo è solo l’ultimo dei disagi che noi pendolari siamo costretti a subire».

AUTOSTRADA CHIUSA. Ha rischiato di ripetersi ieri mattina l’odissea che nella notte tra martedì e mercoledì scorsi ha bloccato migliaia di automobilisti sul viadotto della Pietrasecca, sull’autostrada A-24. Nulla a che vedere con le 8 ore di ritardo e la notte all’addiaccio, ma ritardi anche di due ore e molti disagi sono stati lamentati soprattutto dai passeggeri dei mezzi pubblici e degli autobus dell’Arpa della linea Avezzano-L’Aquila e Pescara-Roma.
Ad Avezzano il casello è rimasto chiuso per circa un’ora, dopodiché i controlli della polizia stradale sui camion e sui tir - per verificare l’utilizzo corretto degli pneumatici - ha causato code e attese lunghissime.

IL BUS BOOMERANG. Ma l’odissea vera e propria è stata vissuta dai passeggeri dell’autobus Arpa Avezzano-L’Aquila delle ore 7. L’autista, per ben tre volte, dopo essere partito dal terminal di piazzale Kennedy, è arrivato al casello autostradale di Avezzano nord e poi è tornato indietro, al terminal. Questo per quasi due ore e a causa dell’autostrada chiusa (sia verso Pescina che verso la Valle del Salto) e dalle code di camion messi sotto controllo dalla polizia stradale. Fino a quando i passeggeri non hanno perduto la calma e, pur di bloccare il gioco del boomerang, hanno chiamato la polizia. «Alle ore 9,10, grazie all’intervento della polizia, il bus ha finalmente varcato il casello dell’autostrada. E grande è stata la meraviglia di tutti quando, attraversando la Valle del Salto, abbiamo visto che la strada era completamente sgombera dalla neve», racconta la signora Eugenia Silverio.

CENTO MEZZI.
Alcuni caselli sono stati chiusi temporaneamente per permettere ai mezzi antineve di liberare le corsie soprattutto tra Torano e Aielli Celano (A-25) e tra Assergi e Colledara (A-24). Il «comunicato numero 3» della Strada dei Parchi, affidato all’agenzia di comunicazione integrata Zig-Zag, ha poi specificato che in alcuni caselli erano in corso i controlli delle catene da neve a bordo o degli pneumatici da neve, e che «tra l’A-24 e l’A-25 sono stati impiegati cento mezzi tra spazzaneve e spargisale». Provvedimenti e controlli che il gestore dell’autostrada avrebbe potuto mettere in atto già da martedì, appena reso noto l’allarme neve. La prevenzione? Sempre dopo, con i soccorsi che si muovono «intempestivamente», lamenta dal sito del Centro il lettore Franco. L’inchiesta dell’Anas servirà a rispondere anche a questi dubbi.

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