Fronte unico per il rilancio dei negozi in centro storico 

Sono 170 gli esercenti confluiti nella Confcommercio, ma c’è anche chi dissente E Cioni annuncia: commissari per la ricostruzione pubblica nello “Sblocca-cantieri”

L’AQUILA. Un matrimonio, quello tra il Movimento commercianti del centro storico e la Confcommercio, suggellato dal regalo simbolico che il direttore regionale, Celso Cioni, ha inteso fare pubblicamente al referente del movimento, Ugo Mastropietro: una spilla con il distintivo dell’Ascom. Premessa per «un progetto comune di rilancio del centro» con tante idee dentro, seppure tutte da sviluppare: la nascita di un centro commerciale naturale, l’apertura domenicale dei negozi, card per sconti e un logo unico con il marchio identificativo, un’app per la traduzione in lingua inglese e una massiccia campagna di marketing e comunicazione. Nemmeno il tempo di rimarcare «il senso di unione e la comunione di intenti», che si è tradotta nell’iscrizione di circa 170 esercenti alla Confcommercio (dato fornito da Cioni), che è arrivata la secca nota a firma di Francesca Manzi, dell’omonimo negozio, e di Roberto Grillo, presidente regionale Confartigianato Abruzzo fotografia: «La Confcommercio non rappresenta assolutamente i negozianti del centro».
RILANCIO E SINERGIA. Intorno al tavolo, oltre a Cioni e Mastropietro, i commercianti Armenuhi Passayan, Adolfo Bonura, Giorgio Carissimi. Per la Confcommercio, Mario Maccarone e Angelo Liberati. Non c’erano, invece, il presidente Confcommercio L’Aquila, Alberto Capretti, e il provinciale, Roberto Donatelli. Per il Comune ha presenziato il vicesindaco Raffaele Daniele. In sala, il vicepresidente del consiglio regionale, Roberto Santangelo, e del consiglio comunale, Ersilia Lancia. «Questo è l’inizio di un percorso importante», ha esordito Cioni, «saremo soddisfatti quando in centro torneranno non mille, ma duemila imprese». «Il Comune farà la sua parte», ha assicurato Daniele. «L’idea è ridare vita alla consulta del commercio, un organismo intermedio, per avere uno strumento efficace». Una sinergia che ha lasciato fuori le altre associazioni di categoria, Confesercenti, Confartigianato e Api. Il Movimento, nato su iniziativa di una parte di commercianti, dopo le turbolenze interne all’associazione L’Aquila centro storico, chiede alla Confcommercio, come sottolineato da Mastropietro, «visibilità per lavorare al rilancio del commercio. Ho voluto fortemente l’unione con chi ha sempre affrontato i problemi della città».
LE IDEE. «L’amministrazione comunale», la parole di Mastropietro, «ha ereditato diversi problemi che andranno risolti. I sottoservizi dovevano partire nel 2010 per terminare nel 2015, ma non è andata così. Non è stata affrontata la questione dei parcheggi, chi ha governato in passato ha pesanti responsabilità». Tra le iniziative in programma, una card con sconti per chi frequenterà i negozi del centro, un logo unico sulle vetrine degli aderenti, aperture domenicali e allargamento degli orari della navetta che collega il terminal di Collemaggio al centro. «Ho chiesto al presidente nazionale di Confcommercio», ha detto Cioni, «di insistere con il governo sulla nomina di commissari straordinari per la ricostruzione delle opere pubbliche nel cratere sismico. Ebbene, il vicepremier, Matteo Salvini, ha assicurato che l’intervento verrà inserito nel decreto Sblocca cantieri».
NON CI RAPPRESENTA. Non tutti i commercianti sono d’accordo. «Pur condividendo l’urgenza di una regolamentazione, Confcommercio non rappresenta assolutamente tutti i commercianti del centro storico», scrivono Manzi e Grillo. «Soprattutto non ci pare chiaro il motivo per cui la Confcommercio faccia propria una iniziativa nata, senza nessuna bandiera di appartenenza, non solo per iniziativa dei commercianti, ma anche di residenti e professionisti». Quindi l’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Giorgio De Matteis, che boccia l’operato di Daniele, «le cui idee sul commercio sono pochine e debolucce». (m.p.)
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