avezzano, centro salute mentale

Gallese: abbiamo un registro per monitorare i pazienti

AVEZZANO. Un registro comportamentale per monitorare i pazienti del Centro di salute mentale. Questa la tecnica utilizzata dallo sportello di Avezzano per poter osservare da vicino i pazienti che si...

AVEZZANO. Un registro comportamentale per monitorare i pazienti del Centro di salute mentale. Questa la tecnica utilizzata dallo sportello di Avezzano per poter osservare da vicino i pazienti che si rivolgono al servizio della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila e capire come aiutarli. «Avere un registro è importante», ha commentato Angelo Gallese, direttore del Centro di salute mentale, «soprattutto per capire il modo in cui gestire il lavoro e i pazienti. A volte ci possono essere casi più complicati per i quali serve molto lavoro di squadra con il coinvolgimento di medico, psicologo e assistente sociale». Negli ultimi tempi sono balzate sulle pagine nazionali notizie di aggressioni di medici da parte di pazienti con disturbi mentali. Anche al Centro di salute mentale di Avezzano il dottor Gallese non ha negato che episodi di questo genere si sono verificati soprattutto quando ci sono trattamenti sanitari obbligatori al quale inevitabilmente la persona da ricoverare si oppone. Per contrastare questi fenomeni l'équipe della Asl 1 ha pensato a un'attività territoriale con il coinvolgimento dei medici di famiglia che hanno un rapporto più diretto e di fiducia con le persone interessate.

«Quando veniamo a sapere che c'è un problema andiamo noi a casa del paziente», ha continuato Gallese, «e facciamo un accertamento sanitario obbligatorio, per parlare direttamente con l'interessato e valutare la situazione. Cerchiamo sempre di restare legati alla persona da curare per fare in modo che possa trovare in noi un punto di riferimento, ma non è sempre facile. A volte, però, ci sono dei pazienti che diventano dipendenti dalla struttura e iniziano ad avere pretese assurde sia con i medici, sia con il personale. Per evitare ciò cerchiamo di educarli ad avere un atteggiamento di rispetto nei confronti del medico e del personale del centro. Ci sono poi i casi particolari, come quelli di persone con doppia diagnosi, dipendenti magari da alcool e droga, con i quali si deve intervenire in modi diversi». Il rapporto medico-paziente in questi casi diventa fondamentale per gestire la situazione e aiutare chi si rivolge al Centro di salute mentale a uscire fuori dal tunnel. «Il dottore deve essere in grado di creare una relazione empatica con la persona che ha davanti», ha concluso il direttore del Centro, «puntando molto sul rispetto reciproco dei ruoli. Si devono conoscere poi gli aspetti socio-culturali dell'ambiente in cui vive, la sua famiglia, il suo lavoro e ogni elemento utile per poterlo aiutare. Ovviamente poi l'umanità del medico è fondamentale per saper prendere il malato e poter contribuire alla sua totale guarigione».

Eleonora Berardinetti

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