Gran Sasso, 500 in funivia per il via della stagione 

Debutto positivo per Campo Imperatore, oggi si replica (meteo permettendo) Infuria la polemica sullo sviluppo. Botta e risposta sindaco-usi civici di Assergi

L’AQUILA. Cinquecento passaggi in funivia per arrivare in quota e guardare da lassù il nebbione nelle vallate sottostanti. Questa la giornata d’esordio sugli sci a Campo Imperatore, dove oggi si replica sperando nel meteo. La vera e propria inaugurazione, infatti, si attende stamani. A giudicare dal tam-tam si profila un avvio positivo. Per oggi è prevista anche l’apertura del bar rifugio Fontari, oltre all’ostello di Campo Imperatore. Neve ok e tutte le piste aperte, come annunciato con soddisfazione dall’ingegnere Dino Pignatelli, amministratore unico del Centro turistico.
LE NOVITÀ. Il Ctgs informa che è possibile acquistare lo skipass all’Infopoint in Piazza Battaglione Alpini. «Si consiglia ai possessori dell’abbonamento dello skipass dei Parchi, che non hanno ancora ritirato la tessera valida per Campo imperatore, di farlo all’Infopoint aperto dalle 7,30 alle 13 e dalle 15 alle 19. Lo Skipass è valido per l’intera stagione invernale». A disposizione anche un abbonamento valido solo per la funivia (escluso l’accesso agli impianti): annuale 270 euro e stagione invernale 150. È dedicato, in particolare, agli appassionati di sci d’alpinismo, escursionisti e amanti del trekking.
SVILUPPO, IL DIBATTITO. «Signor sindaco, dopo due anni dalla sua vittoria avremmo sperato in fatti e non…come al solito…parole». Il tema Gran Sasso anima storicamente il dibattito politico. Questa presa di posizione è stata assunta dall’Asbuc (Amministrazione separata dei beni di uso civico della frazione di Assergi). «La notizia della rimodulazione di 150mila euro di fondi Cipe destinati al piano industriale del Ctgs per le opere dallo stesso piano indicate», scrive l’Asbuc, «al fine di commissionare a un non precisato “gruppo di esperti” un nuovo studio di fattibilità (il ventesimo in 15 anni e senza nemmeno indicare tempi e criteri), sulla sostenibilità degli investimenti pubblici per le strutture previste a Campo Imperatore, ci fa ripiombare in uno stato misto di rabbia e sconforto. Non irrita tanto la seppur ingente cifra stralciata, quanto l’incontrovertibile linea di voler ritardare gli interventi elencati nel piano che l’annunciato provvedimento lascia intendere; il notevole passo indietro che si vuole fare rappresenta l’intenzione di paralizzare il tutto su un tavolo composto da una moltitudine di teorici ed esperti. È come ricominciare tutto da un non meglio precisato inizio. Non si comprende questo atteggiamento “filosofico” e per nulla pragmatico del sindaco e dell’amministrazione».
LA REPLICA DI BIONDI. «La nota sullo sviluppo del Gran Sasso è un insieme di castronerie così macroscopiche tali da far pensare che l’estensore abbia vissuto negli ultimi dieci anni sulla riva del mare in un’isola deserta». Lo afferma il sindaco Pierluigi Biondi. «Così come sembra che lo stesso, o gli stessi, non abbiano letto il Piano di Invitalia che in alcuni passaggi è, a dir poco, mirabolante. In quel documento si parla, ad esempio, di una stima di 10.000 arrivi giornalieri, quando anche il meno informato delle questioni della montagna aquilana sa che la portata giornaliera della funivia è di circa 1500 persone». Biondi elenca anche altre “incongruenze” del piano. «Serve uno studio nuovo che metta a punto, integri e superi il piano Invitalia che nulla diceva e nulla stabiliva rispetto a un piano di marketing e comunicazione e al sistema dei vincoli». Il sindaco elenca le attività da lui svolte per il Gran Sasso (richiesta di fondi, ostello, albergo, parcheggio, tunnel, sottoservizi). «Come al solito», conclude Biondi, «sulla montagna c’è chi chiacchiera e chi fa i fatti».
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