Gran Sasso, sui prati c’è la sosta selvaggia 

Automobili parcheggiate in area Parco fuori dagli spazi consentiti. Pignatelli (Centro turistico): «Quassù è una giungla»

L’AQUILA. Pagano i 4 euro giornalieri per la sosta, ma parcheggiano l’auto sul prato. Accade anche questo a Campo Imperatore, dopo l’istituzione delle strisce blu in quota, voluta dall’amministratore unico del Centro Turistico del Gran Sasso Dino Pignatelli. Il provvedimento, attivo dall’inizio di luglio, è stato previsto per regolamentare l’accesso e la sosta sul Gran Sasso durante il periodo estivo: chi sale con il proprio mezzo, invece che in funivia, ha a disposizione un’area, sul piazzale di Campo Imperatore, dove parcheggiare per l’intera giornata, pagando un ticket di 4 euro per le auto e di 2 euro per le moto. Solo qualche giorno fa Pignatelli aveva dichiarato al Centro che le strisce blu, dopo qualche polemica iniziale, avevano preso piede. Ma che restava il problema della sosta selvaggia fuori dagli stalli e in particolare lungo la strada di accesso, per la quale sarebbe servita la presenza di un vigile urbano. E in effetti, dalle foto inviate dai lettori per segnalare la problematica, lo scenario è desolante: auto parcheggiate ovunque, anche sul manto erboso e cartelli informativi divelti. Un caos che non fa bene all’immagine della montagna aquilana.
ZERO CONTROLLI. «Qualche auto è sicuramente sfuggita ai controlli», spiega Pignatelli, «e per questo ho chiesto al personale incaricato di renderli più serrati. Ho dato disposizioni per far rimettere in piedi i cartelli, anche se non credo che questo sia da imputare agli automobilisti. La cosa strana, che ho verificato, è che alcuni hanno regolarmente pagato il biglietto e poi, forse perché il parcheggio era in quel momento pieno, hanno lasciato la macchina dove capitava, anche sul prato. Segno anche questo del degrado e della giungla che albergano a Campo Imperatore nei periodi di maggiore affluenza. Una situazione», sottolinea Pignatelli, «che ho denunciato più volte e l’istituzione delle aree di sosta doveva servire proprio a riportare un po’ d’ordine. Se non avessimo regolamentato gli afflussi, la quantità di auto sarebbe stata ancora più devastante. Per non parlare di quelle lasciate senza criterio lungo la strada, che creano ingorghi e pericoli per la sicurezza». Pignatelli sta aspettando un incontro con la Provincia, per definire, nelle aree di proprietà dell’ente, altre zone da adibire a parcheggio controllato.
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