I russi a Campo Felice arriva il «niet» dei Lallini

Il capostipite Saverio: non vendo. Il sindaco di Rocca di Cambio racconta il sopralluogo degli imprenditori stranieri agli impianti: meglio il gruppo locale

L’AQUILA. «I russi? Non li ho visti, scriva pure che io non ho venduto e non vendo». Così Saverio Lallini, capostipite della famiglia di imprenditori laziali che gestisce gli impianti di risalita della stazione invernale di Campo Felice, liquida la pratica degli imprenditori russi, i quali, da mesi, hanno manifestato interesse per investire nel comprensorio delle Rocche. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Luca Lallini che insieme al fratello Andrea si occupa degli impianti di risalita.

Il giorno dopo la notizia della volontà di un gruppo imprenditoriale russo, che da alcuni osservatori viene indicato come afferente al colosso del gas naturale Gazprom, che ha interessi nel calcio (Chelsea, Zenit San Pietroburgo e Schalke 04), di mettere gli occhi sulle stazioni di Campo Felice e di Ovindoli nell’Altopiano delle Rocche non si parla d’altro.

Del resto, in tanti, primo tra tutti il sindaco di Rocca di Cambio Gennarino Di Stefano, che tra l’altro è anche direttore degli impianti di risalita, sono a conoscenza dei sopralluoghi compiuti dai magnati russi che dopo aver visionato altre strutture in altre località hanno scelto di puntare sull’Aquilano. In paese tutti sanno che ci sono stati dei contatti per Ovindoli-Monte Magnola e Campo Felice, «ma finora non c’è nulla di concreto», dice il sindaco. «Le persone interessate conoscono la zona e ci sono venuti. Hanno investito anche in altre regioni. Sono interessati all’aspetto turistico. Quando sono venuti erano in tre e sono stati accompagnati in giro per la stazione a vedere gli impianti di risalita, le altre infrastrutture e alcuni alberghi. Io le definisco chiacchiere. Comunque, ci tengo a dire che noi, come amministrazione comunale, e credo anche la popolazione locale, preferiamo continuare ad avere rapporti con l’attuale società. Quello che succederà non lo so».

Per Luca Lallini «di storielle se ne sentono tante, ma di concreto non ho visto niente». Dice di non voler credere «alle chiacchiere» anche Giancarlo Bartolotti, storico patron di Ovindoli-Monte Magnola: «Se vengono i russi si saprà. Nulla c’è di vero né si è approfondito. Mi pare piuttosto una fiction. Intanto pensiamo ad aprire la stagione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA