Roccaraso

Il barone Angeloni, un “eroe” d’altri tempi 

La storia della linea rievocata da un docufilm. Cantamessa: siamo pronti a istituire corse giornaliere

ROCCARASO. Un docufilm che ripercorre la storia della linea ferroviaria Sulmona Carpinone, che ne esalta la bellezza scandendo i 120 attraverso i momenti più importanti. Si chiama “Il treno degli Altipiani Maggiori”, ed è stato ideato e diretto dai registi Anna Cavasinni e Fabrizio Franceschelli con la collaborazione fra Comune di Roccaraso e Fondazione Fsi. Un docufilm nato per raccontare la storia dell’importante tratta ferroviaria e dell’effetto estremamente positivo che ha avuto sul cambiamento culturale ed economico di tutta l’area attraversata dal treno. Il tutto attraverso i ricordi e le testimonianze degli anziani. Dalle prime idee sulla realizzazione della linea ferroviaria si passa a ricordare il barone Giuseppe Angeloni, originario di Roccaraso, all’epoca segretario generale dei Lavori pubblici, il quale riuscì a battersi per la costruzione di questa tratta ferroviaria. L’approvazione dell’opera avvenne nella seduta della Camera del 14 giugno 1879. Fu subito definito un capolavoro di ingegneria che, rispettando peraltro il paesaggio e l’ambiente, permetteva di affrontare ripide pendenze e da un lato metteva in collegamento Sulmona e la Valle Peligna con Napoli, dall’altro allacciava la Valle del Sangro e gli Altipiani Maggiori al tronco ferroviario Roma-Pescara. E poi l’economia dei paesi della montagna sviluppata attorno al treno, le trasformazioni nelle modalità della transumanza, dell’impiego del treno sia per i quotidiani spostamenti che per eventi di straordinaria importanza. E naturalmente di quanto il treno e la ferrovia siano stati utili allo sviluppo del turismo invernale e dello sci a Roccaraso e in tutti i comuni degli altipiani. «Un’opera d’arte che si inserisce in maniera mirabile nella montagna abruzzese», ha sottolineato il direttore della Fondazione Fs, Luigi Cantamessa, «la ferrovia ha chiuso nel 2011 con poco più di 6 mila viaggiatori l’anno, oramai residuali rispetto a quello che era il trasporto delle auto corse su pullman. Nel 2017 solo 2 mila turisti nel primo mese di attività, 17 mila in tutto l’anno. Sono i turisti che molto spesso da fuori Abruzzo raggiungono Sulmona per inerpicarsi sulle curve e controcurve della Transiberiana italiana. Un successo che apre nuove prospettive a questa tratta che potrebbe tornare a ospitare linee giornaliere. Se si intensifica il numero di viaggiatori di fatto questo è il treno della neve con carrozze per gli sci, già previste».(c.l.)
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