Il Cam toglie l’acqua a trenta fabbriche 

Azione anti-morosi e disagi a raffica. Coinvolte alcune ditte in regola. Protesta di Casciere e intervento di Di Pangrazio

AVEZZANO. Il Consorzio acquedottistico marsicano chiude i rubinetti dell’acqua a una trentina di aziende nella zona industriale di Avezzano. Ventidue di queste non sarebbero state in regola con i pagamenti delle bollette. Le altre sono un “effetto collaterale” della manovra dei tecnici. Il Cam parla di azione di risanamento, che dall’anno scorso a oggi ha già colpito un centinaio fra attività commerciali e abitazioni i cui proprietari sono risultati morosi (nei negozi l’acqua è stata tolta, nelle case il flusso viene ridotto del 50%).
L’azione portata a termine nella zona industriale ha scatenato polemiche. «Un intervento arbitrario e arrogante», sottolinea l’ingegnere Gianfranco Pulsoni, che ha un’attività nella zona, «che ha causato danni anche alla produzione di alcune fabbriche. In altre aziende, come in una che occupa sole donne, lascio immaginare i disagi».
A denunciare quanto accaduto è stato l’avvocato Leonardo Casciere dopo la segnalazione di alcuni imprenditori: «Da martedì il Cam ha interrotto la fornitura di acqua a molte aziende del nucleo industriale di Avezzano», ha spiegato Casciere, «in un primo momento si pensava ci fossero lavori in corso. Col trascorrere delle ore il problema non è stato risolto, al telefono del Cam c’era una segreteria automatica, alle mail non arrivano risposte. Negli uffici del Cam hanno spiegato dell’avvenuto distacco di un intero gruppo di utenze. La giustificazione addotta: la zona interessata viene fornita attraverso un concentratore dal quale si diramano le utenze che, seppure dovessero essere in regola con i pagamenti, non soddisfano la richiesta totale dell’importo dovuto, il Cam accenna a un importo di circa 78mila euro. Aziende come Elevar Carrelli Elevatori con circa 20 dipendenti, Ergotec che produce mobili per ufficio con almeno 15 dipendenti, Magleria Re con almeno 12 unità lavorative, Puma sas, oltre ad aziende meccaniche, lavorazione di polistirolo, aziende di assistenza ai mezzi di trasporto pubblico di Avezzano e decine di altre sono rimaste senz’acqua. Lascio immaginare cosa stia succedendo semplicemente considerando i servizi igienici».
Del problema, nella tarda mattina di ieri, è stato interessato anche il sindaco Gianni Di Pangrazio. «Sono intervenuto immediatamente e dopo poco l’acqua è tornata nelle aziende», precisa il sindaco, «la situazione debitoria del Cam è nota a tutti ma non sono queste le azioni per rimettere in piedi l’azienda».
Il Cam minimizza. «L’intevento si è protratto il tempo necessario a procedere ai controlli mirati ad accertare la situazione degli allacci alla rete del Consorzio acquedottistico marsicano», sottolinea l’amministratore delegato Giuseppe Venturini, «i tecnici hanno riattivato il flusso idrico diretto verso le aziende iscritte a ruolo e in regola con i pagamenti. Il nucleo industriale ospita importanti realtà e il nostro obiettivo è quello di ottimizzare e migliorare la rete acquedottistica. Quattro le aziende risultate regolarmente allacciate alla rete acquedottistica del Cam. Vogliamo spingere gli utenti non in regola a iscriversi a ruolo per centrare l’obiettivo primario: far pagare tutti, per far pagare meno».
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