Il Comune si prende la sede dell’Inps 

L’istituto lascerà viale Rendina. Svelato il piano per le caserme. Campus alla Rossi, via gli studenti dalla Campomizzi

L’AQUILA. La vecchia caserma De Amicis ospiterà l’Archivio di Stato, il Segretariato regionale dei Beni culturali e il Nucleo carabinieri di tutela dei beni culturali. La caserma Rossi sarà destinata a campus scolastico mentre la Campomizzi, dopo una graduale dismissione degli alloggi Adsu, tornerà a ospitare esclusivamente le istituzioni militari: qui già si trova, d’altra parte, il neonato Battaglione Orta presentato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti a maggio. A viale Rendina, alla Villa comunale, l’immobile attualmente occupato dall'Inps diventerà fruibile per effetto di un emendamento al decreto fiscale da poco approvato: probabilmente sarà una delle sedi temporanee del Comune.
PROTOCOLLO D’INTESA. Questo il nocciolo di un protocollo d’intesa firmato a Palazzo Fibbioni dal sindaco Pierluigi Biondi, il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, il direttore del Demanio Roberto Reggi e il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, che permetterà l’avvio di una serie di iniziative per razionalizzare e dismettere alcuni immobili pubblici nell’ambito della riorganizzazione complessiva verso cui si avvia la città. L’Aquila comincia a lasciarsi alle spalle la fase di ricostruzione strettamente intesa ed entra in una fase di «riorganizzazione in termini di urbanistica, mobilità e di riallocazione delle sue funzioni».
IDEA DEL PASSATO. L’idea di destinare la Rossi a polo scolastico fu lanciata dalla passata amministrazione, ma non è mai stata concretizzata, nonostante un documento d’intenti firmato nel 2013 con i ministeri dell’Interno, Difesa, Giustizia, Istruzione, Attività culturali e Coesione territoriale. L’intesa gettava le basi per un «progetto di riqualificazione urbanistica» volto a creare un nuovo polo scolastico, culturale e sportivo. Da allora, di acqua sotto ai ponti ne è passata parecchia. Con la firma, ieri, del protocollo sarà ora possibile sottoscrivere accordi operativi che consentiranno la dismissione degli immobili da parte delle amministrazioni coinvolte nell’ambito di un più ampio disegno di rigenerazione urbana.
AMICI DI VECCHIA DATA. «Mi lega a Reggi un’amicizia personale: nel 2009 era sindaco di Piacenza e venne a Villa Sant’Angelo, dove sono arrivati ad aiutarci duemila volontari piacentini. Il suo assessore al Bilancio era la commissaria straordinaria Paola De Micheli», ha ricostruito il sindaco. Uno scambio di affetto e di riconoscimenti, con Reggi che, spezzando una lancia in favore dell’amico Biondi, ha sottolineato «la forza con cui l’attuale amministrazione ha dato impulso a una situazione in stallo da anni». Alfano ha ribadito la funzione della task force voluta dalla Difesa per razionalizzare e valorizzare gli immobili di proprietà del ministero, che sta sottoscrivendo protocolli con diversi Comuni: «Per programmare lo sviluppo di un territorio non si può non tenere conto di come valorizzare i beni che sono presenti, e L’Aquila ne è un esempio, in quelle realtà». Lolli ha ricordato che si tratta di «un lavoro cominciato da tempo e per il quale in molti si sono adoperati. Superata la fase emergenziale pianificare il futuro della città è un impegno che assume un carattere imperativo, da cui nessuno può derogare». «L’obiettivo di quest’amministrazione è riportare uffici in centro e applicare la logica del riutilizzo degli spazi», ha aggiunto Biondi.
PROGETTO CASE AI MILITARI. Il sindaco ha inoltre annunciato un provvedimento che destinerà una quota degli alloggi di Progetto Case e Map agli appartenenti alle forze dell’ordine: «Servirà anche per avere un presidio di sicurezza in zone che spesso presentano criticità dal punto di vista sociale», ha spiegato.
TASK FORCE PUBBLICA. «Ribadisco la necessità di una task force dedicata alla grande mole di patrimonio pubblico da ricostruire», ha concluso Biondi. «Ho scritto alle associazioni di categoria per chiedere un supporto, soprattutto l’Ance. Abbiamo chiesto agli ordini che ci mettano a disposizione personale, di cui siamo carenti».
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