CANISTRO

Il console d'Egitto nella casa famiglia dei soprusi

Dopo gli arresti sui presunti maltrattamenti ai danni di giovani migranti, la diplomazia d'Egitto ringranzia gli inquirenti di Avezzano e dell'Aquila

L'AQUILA. Il console consigliere d'Egitto, Sherif Elgammal, ha visitato la casa famiglia di Canistro finita al centro di un'indagine della squadra mobile dell'Aquila su presunti maltrattamenti a carico di giovani migranti con due arresti. Dopo le notizie di stampa sull'inchiesta, il 17 luglio scorso, l’Ambasciata d’Egitto a Roma ha inviato una nota ufficiale per esprimere "i propri complimenti" alla procura della Repubblica di Avezzano. Il giorno successivo, il console ha incontrato il procuratore di Avezzano Paladino Morochini e ha esternato "i ringraziamenti in nome e per conto" dell'Egitto.

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Ringraziamenti estesi al pm Guido Cocco e al personale della squadra mobile, diretto da Tommaso Niglio: il console ha fatto i complimenti alle autorità per l'indagine. Durante la visita, il diplomatico ha incontrato l’amministratrice del centro di accoglienza e si è intrattenuto a colloquio con alcuni minori egiziani ospiti, per poi fare rientro a Roma.

L'indagine ha svelato molteplici soprusi: in un caso è stata ridotta prima a tre ore e poi un'ora sola al giorno la disponibilità di acqua calda per le docce. In un altro episodio, un ragazzo è stato costretto a uscire in giardino, a spogliarsi rimanendo in mutande e a farsi la doccia con l'acqua gelata in piena notte. Un'altra volta, un minore è stato raggiunto da un calcio allo stomaco perché si è lamentato della scarsa qualità del cibo. E ancora, i giovani sono stati obbligati a sedersi a turno dalle 22 alle 6 del mattino su di una sedia, impedendo loro dormire. Per aver violato l'obbligo di non giocare a pallone nella struttura, un ragazzo è rimasto due giorni senza cena. Ad alcuni non è stata pagata la diaria per tre settimane, costringendoli comunque a firmare come se l'avessero presa.