CENTRO TURISTICO

Il neo presidente: necessario un progetto di rilancio

L’AQUILA. Il 27 dicembre l'assemblea dei soci del Centro turistico del Gran Sasso, convocata dai revisori dei conti, raccoglierà le indicazioni del sindaco Massimo Cialente e ratificherà la nomina...

L’AQUILA. Il 27 dicembre l'assemblea dei soci del Centro turistico del Gran Sasso, convocata dai revisori dei conti, raccoglierà le indicazioni del sindaco Massimo Cialente e ratificherà la nomina del nuovo presidente Umberto Beomonte Zobel, che subentra all'avvocato genovese Alessandro Comola. Beomonte Zobel, aquilano, classe 1956, esperto nei settori petrolchimico e farmaceutico, consulente di organizzazione aziendale, traghetterà l'azienda fino al prossimo mese di aprile, quando scadrà l'attuale consiglio di amministrazione.

Presidente Beomonte Zobel, il suo è un incarico pesante. Si è già messo al lavoro?

«Mi sono trovato subito ad affrontare il problema della riapertura della stazione di Campo Imperatore, che è l'obiettivo prioritario. Purtroppo si è arrivati con notevole ritardo, nel mese di novembre, a programmare l'intervento di revisione e i nostri operai e la ditta specializzata hanno lavorato in condizioni meteorologiche proibitive e tra mille difficoltà per reperire i pezzi da sostituire. Non voglio fare polemiche, ma devo dire che c'è stata una gestione deficitaria, all'interno dell'azienda, caratterizzata, nell'ultimo anno, da una situazione di quasi immobilismo. L'ultimo Cda si è riunito lo scorso luglio, poi il sindaco si è dovuto imporre, il 25 settembre, per mandare avanti i lavori. Il tutto a causa di scavalchi di competenze, doppi mandati a diversi soggetti, prese di posizione molto rigide. Ora speriamo di respirare un clima diverso».

Il Ctgs naviga in cattive ac que, c'è un debito di quasi 8 milioni di euro, e da tempo si parla di privatizzazione. Quali saranno le sue prossime mos se?

«Devo mettere mano sia al piano di investimenti che al piano industriale. A breve produrrò una bozza di piano industriale per arrivare al ripianamento del debito, con l'ingresso del nuovo socio, che dovrebbe essere Invitalia. Ma dobbiamo avere un piano reale, propositivo e fattibile. Vanno ridotti i costi sia del personale che delle strutture. Non solo tagli, ma parallelamente un progetto di rilancio, che non può prescindere dal favorire anche il turismo estivo sul Gran Sasso. Va recuperato il patrimonio edilizio del Ctgs. La seggiovia delle Fontari sarà completamente sostituita entro il 2013 e sono previste nuove opere, dal collegamento con Montecristo alla nuova seggiovia dalla Scindarella fino a Vallefredda».

Il personale del Ctgs è a ri schio?

«Per ottimizzare la gestione va alleggerita la pianta organica. Dei 35 dipendenti, tre sono già passati alla Gran Sasso Acque, qualcuno andrà all'Ama, in 10-15 verranno reimpiegati al Progetto Case». (r.s.)

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