Il Papa a Sulmona, l'abbraccio dei 25mila fedeli"Prego per il terremoto e per l'occupazione"La chiesa abruzzese contro il petrolio sulla costa

"So bene che non mancano problemi e preoccupazioni in tutto l'Abruzzo", così Ratzinger nella sua omelia a piazza Garibaldi a Sulmona. Presenti in città 25mila persone. Richiamo della chiesa abruzzese sui temi sociali e ambientali: "Il lavoro manca e le prime vittime sono i giovani. In più tutto l'Abruzzo è minacciato da interessi che non salvaguardano la bellezza e la tutela del paesaggio". Attimi di tensione quando un uomo tenta di salire sul palco del Pontefice

SULMONA. "So bene che anche a Sulmona non mancano problemi e preoccupazioni come in tutto l'Abruzzo martoriato dal sisma del 6 aprile 2009". Comincia con un richiamo al terremoto e ai problemi economici e sociali della Regione la terza vista di Joseph Ratzinger in Abruzzo. Il Papa ha visitato Sulmona, dove ha pregato sulle spoglie di Celestino V, il papa del gran rifiuto legato all'Abruzzo (fu incoronato all'Aquila il 29 agosto del 1294) e alla città della valle Peligna perché qui, sul Monte Morrone, trascorse un periodo di preghiera in una caverna isolata nel 1239. La visita del Pontefice, molto attesa dai fedeli abruzzesi (a Sulmona più di 25 mila pellegrini), ha da subito assunto un carattere sociale e ambientale con la chiesa abruzzese schierata contro la costruzione del centro-oli e la ricerca del petrolio sulla costa adriatica. E si è conclusa con il bagno di folla in cattedrale con i giovani che hanno salutato il Papa prima della partenza in elicottero per Roma. Un solo momento di tensione: quando un uomo ha tentato di salire sul palco dove il Pontefice celbreva la messa. L'uomo è però stato fermato e identificato.

L'abbraccio dei fedeli nonostante il caldo. Sono almeno 25 mila i fedeli arrivati da tutto l'Abruzzo e l'Italia. Tanti dalla Valle Peligna: Per accoglierli la città si è mobilitata. Sedici le aree parcheggio periferiche che ogni quarto d'ora sono collegate con il centro attraverso 17 bus-navetta. Mezza città è stata chiusa al traffico dalle 6 di domani e la Protezione civile ha distribuito quantitativi industriali di acqua per fronteggiare l'afa. Il caldo è stato uno dei grandi protagonisti della giornata. Durante la celebrazione della messa una decina di sacerdoti si sono sentiti male per il caldo. Sono stati assistiti dal primario della Rianimazione dell'ospedale cittadino, Gianvincenzo D'Andrea, e dal suo staff, presenti nel pool di soccorso appositamente costituito per l'evento. Accompagnati nella tenda della Croce Rossa, dietro al palco, sono stati rifocillati e reidratati.

L'arrivo del Papa. L'elicottero dell'Aeronautica miliare che ha condotto a Sulmona papa Benedetto XVI è arrivato puntualissimo. Alle 9,30 l'elicottero di Joseph Ratzinger è atterrato alla periferia della città dopo aver sorvolato l'Abbazia di Santo Spirito e l'eremo Sant'Onofrio sul Morrone. Centinaia di fedeli ad accoglierlo sugli spalti del complesso sportivo dell'Incoronata. Tra la gente anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il presidente della Regione, Gianni Chiodi e il sindaco di Sulmona, Fabio Federico. Tra i primi a salutare il pontefice dalla papamobile anche la piccola Giulia, di soli 50 giorni. La bimba di Bugnara è stata benedetta e baciata dal Papa.

Bagno di folla a piazza Garibaldi. Subito dopo i saluti, Ratzinger è salito sulla papamobile e, percorrendo viale Mazzini e corso Ovidio, ha raggiunto piazza Garibaldi. Qui il pontefice ha effettuato un giro di piazza per salutare i circa 10mila fedeli presenti. Poi è sceso dalla papamobile e ha raggiunto il trono posizionato accanto all'altare. Subito dopo il saluto del sindaco di Sulmona, Fabio Federico: "Questa città e questa terra sono vittime del terremoto. Siamo colpiti dalla crisi economica e soffriamo per la disoccupazione. Il suo arrivo ci offre la speranza della fede".

Il saluto e il monito del vescovo di Sulmona. Dopo il sindaco, Benedetto XVI è stato salutato dal vescovo della diocesi di Sulmona-Valva, Angelo Spina ha incentrato il suo discorso sui temi sociali e ambientali. "La ringraziamo per la sua visita in questa parte interna, povera e dimenticata, della regione", ha detto rivolgendosi a Ratzinger. "Tanti centro stanno morendo a causa dello spopolamento. La mancanza del lavoro pesa soprattutto sui giovani che vedono spenta ogni prospettiva di speranza futura. In più tutto l'Abruzzo è minacciato da interessi che non salvaguardano la bellezza e la tutela del paesaggio. Noi vescovi di Abruzzo e Molise abbiamo fatto sentire forte la nostra voce davanti ala minaccia  costituita dal centro-oli presso sulla costa adriatica come pure per impianti che non sono eco-compatibili col territorio".

L'omelia del Pontefice. Il richiamo del vescovo Spina è stato subito raccolto dal Papa. "Sorvolando la vostra terra", ha detto nell'omelia, " ho potuto contemplare le bellezze de paesaggio. Condivido con voi gioie, speranze e fatiche, impegni ideali e aspirazioni. So bene che anche a Sulmona non mancano le difficoltà i problemi e le preoccupazioni. Penso in particolare a quanto vivono la loro esistenza in condizioni di precarietà a causa della mancanza di lavoro e dell'incertezza per il futuro. Penso a che vive la sofferenza fisica, morale e il senso di smarrimento dovuto al terremoto. Vi assicuro la vicinanza e il mio ricordo nella preghiera. Già l'anno scorso sono andato all'Aquila e nella basilica di Collemaggio ho venerato l'urna con le spoglie di celestino V e donato il Pallio ricevuto nel giorno del mio pontificato".

L'Angelus: "Serve più sobrietà". Al termine della messa Benedetto XVI ha celebrato l'Angelus e richiamato i fedeli alla Vergine Maria, "che venerate con particolare devozione nel santuario della Madonna della Libera. A lei affido la chiesa di Sulmona-Valva. Anche noi che viviamo in epoca di maggiori comodità e possibilità, siamo chiamati ad apprezzare uno stile di vita sobrio per conservare più libera la mente e il cuore e per poter condividere i beni con i fratelli".

Un uomo tenta di salire sul palco. Durante la celebrazione della messa si sono vissuti anche attimi di tensione. Un uomo si è staccato dalla folla che stava assistendo alla funzione religiosa in piazza Garibaldi e si è avvicinato al palco, pronto a salire le scale. È stato bloccato da agenti del Corpo Forestale, e poi consegnato agli uomini della Gendarmeria Vaticana. Si tratta di un 45enne di Rosciano (Pescara), già noto alle forze dell'ordine. L'uomo non aveva il badge per l'accesso alla piazza. Agli agenti ha detto che voleva parlare con il pontefice. Dopo l'identificazione, è stato accompagnato fuori dalla piazza.

La benedizione della casa sacerdotale e il saluto ai detenuti. Alla fine dell'Angelus il Papa, sorridente e niente affatto affaticato, è salito sulla papamobile per un bagno di folla nel breve tratto che congiunge la piazza al palazzo della Curia. Lì ha inaugurato una struttura per sacerdoti anziani, poi pranzerà con i vescovi abruzzesi e si riposerà. Quindi, l'atteso incontro con una delegazione di detenuti e personale carcerario del cosiddetto 'carcere dei suicidi', all'interno della stessa sede. "Vi auguro di cuore che possiate trovare la vostra via e dare un contributo alla società secondo le vostre capacità e i doni che Dio vi ha dato", ha detto Benedetto XVI ai cinque detenuti della Casa circondariale.

Il saluto dei giovani e la partenza. L'ultimo atto della visita del Papa A Sulmona è stato l'incontro coi giovani nella cattedrale. Due ragazzi, Francesca Orsatti e Cristian Di Sanza, si sono rivolti a Benedetto XVI con un discorso. "La crisi occupazionale, particolarmente accentuata in questa zona d'Abruzzo", hanno sottolineato, "getta facilmente nello sconforto e nella frustrazione quanti di noi hanno studiato con costanza e profitto". Poi i due, tra gli applausi, hanno concluso con un saluto: "In questo tempo di duri attacchi e provocazioni mediatiche al successore di Pietro e alla chiesa di Cristo non abbiamo paura di gridare al mondo che i giovani di Sulmona-Valva sono con lei". "Voi giovani avete una marcia in più", ha poi detto il Papa tra gli applausi, "ma senza memoria non c'è futuro. Trovate sempre uno spazio nelle vostre giornate per Dio: per ascoltarlo e parlargli. Vogliate bene al vostro vescovo e ai vostri sacerdoti e alla Chiesa, con tutte le nostre debolezze". Dopo l'incontro coi giovani il Papa ha raggiunto lo stadio Pallozzi di Sulmona. Qui ha ripreso l'elicottero per Roma salutato da 800 bambini delle scuole che gli hanno tributato un omaggio con applausi e bandierine.

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