Il Pd: incentivi e zona franca

Le ricette di Lolli per il rilancio industriale nel capoluogo di regione.

L’AQUILA. Aree adeguate per lo sviluppo delle attività, condizioni di mercato vantaggiose, incentivi per chi si insedia all’Aquila e zona franca. Il rilancio industriale nel capoluogo si gioca in 4 step. Quattro passi, alcuni già compiuti, per evitare il tracollo economico e aprire anzi nuove prospettive. Un sogno tutt’altro che proibito per il deputato del Partito democratico, Giovanni Lolli.

LE AREE. Il primo passo riguarda gli 8 milioni di euro ottenuti dalla legge Mancia che permettono a Comune e Provincia di acquistare l’area di Pile.
«Un passaggio fondamentale», ha commentato Lolli in una conferenza stampa, «così come l’accordo con Aquilasviluppo per l’utilizzo dello spazio ex Finmek. Allo stato attuale sono tante le aziende che hanno manifestato la propria disponibilità ad insediarsi, ma le risposte che possiamo dare in questo momento sono solo parziali, in quanto siamo ancora in ritardo sull’individuazione e la riqualificazione delle aree utilizzabili».

CONDIZIONI DI MERCATO.
Il secondo obiettivo strategico è quello di creare condizioni di mercato vantaggiose. A tal proposito, il parlamentare ha annunciato che gli uffici acquisti di molte grandi aziende italiane hanno dichiarato la propria disponibilità a firmare un protocollo d’intesa per impegnare l’1% del loro fatturato nell’acquisto di prodotti da aziende collocate all’Aquila. In prima fila c’è la Telecom.
Lolli, su questo tema, ha specificato che si tratta di un’operazione finalizzata al rilancio del settore delle telecomunicazioni Ict.

«Condizione necessaria però», ha sottolineato il parlamentare, «è che le aziende del territorio aquilano si impegnino, per restare nell’accordo, a non licenziare nessuno».
Nello specifico, Lolli ha fatto riferimento alla vicenda del gruppo Compel.
«Stiamo parlando di un’azienda che ha 350 dipendenti», ha commentato, «lavora nel settore ricerca e che conta anche tre aziende manifatturiere. Ciascuna di queste attività non è stata per fortuna toccata da eventi sismici, ma nonostante questo, si parla di licenziamenti».

A tal proposito, l’assessore provinciale al Lavoro, Ermanno Giorgi, ha parlato della necessità di un tavolo di confronto con tutte le parti in causa per la vertenza.
Intanto, il 3 febbraio c’è un incontro con il prefetto Franco Gabrielli.

INCENTIVI.
Passaggio importante è anche quello relativo allo stanziamento, da parte del Cipe, della prima tranche del miliardo di euro per il rilancio dell’attività produttive, si parla di 300 milioni.
«Il sindaco Cialente ha ricordato questi fondi al premier Berlusconi nel corso dell’ultima visita», ha spiegato Lolli, «ora la palla passa ai ministri Scajola e Tremonti, sta a loro di redigere l’atto».

ZONA FRANCA.
L’ultima priorità, ma non in ordine di importanza, riguarda la zona franca. In tal senso, l’esponente del Pd si è detto pronto a presentare un’interrogazione parlamentare sull’esito della vicenda relativa alla zona franca.
«Si tratta di un punto fondamentale per il nostro sviluppo», ha commentato Lolli, «è importante fare chiarezza sia a livello governativo che regionale. Chiederò a tal proposito di fare chiarezza su quello che la Regione sta mettendo in campo su questo specifico punto».

Alla conferenza è intervenuto anche l’assessore comunale al Commercio, Marco Fanfani, che ha annunciato che lo sportello unico ha ricollocato 350 aziende e che c’è tempo fino al 3 febbraio per presentare le domande di risarcimento danni.
«Ci auguriamo un atteggiamento di apertura da parte delle banche nei confronti delle attività produttive», ha spiegato Fanfani, «in quanto in molti fanno ricorso al credito per rilanciare le proprie attività, ma la disponibilità al momento appare relativamente limitata».