Il “Silenzio” per l’addio ad Annamaria 

Commozione e tanta gente ai funerali della poliziotta trovata morta nella sua abitazione. Il cordoglio delle istituzioni

L’AQUILA. I colleghi in divisa schierati, chissà quante volte lo avranno fatto insieme. Ma ieri i saluti non erano rivolti a qualche autorità che passa in rassegna il picchetto, ma erano rivolti a una loro collega, Annamaria Chiacchia, la poliziotta di 52 anni trovata senza vita nei giorni scorsi nei pressi della sua abitazione. «Ci sono momenti di malessere non leggibili». Don Carmelo Pagano Le Rose, cappellano della Polizia della provincia dell’Aquila, nella sua omelia nel corso della messa per l’ultimo saluto ad Annamaria, cerca una spiegazione per un evento che ha messo sotto shock la questura dell’Aquila. «Un qualcosa di inspiegabile», ha ricordato don Carmelo. «Solo il Signore riesce a leggere il nostro dolore».
Ad accogliere la poliziotta della Stradale fuori della chiesa c’erano centinaia di persone, parenti e amici, molti arrivati con piccoli bus con i colori della Polizia di Stato, e tante persone con la divisa. Finanzieri, come il marito Francesco, dell’Esercito, della polizia penitenziaria e dei carabinieri. In un messaggio il questore dell’Aquila, Orazio D’Anna, a nome di tutte le altre forze dell’ordine e del prefetto dell’Aquila, Giuseppe Linardi, delle istituzioni e dei parlamentari abruzzesi, si è stretto intorno alla famiglia. Al termine della cerimonia, l’uscita della bara è stata salutata dalle note del “Silenzio”, mentre tutti i colleghi salutavano sull’attenti. La morte di Annamaria ha colpito profondamente la questura dell’Aquila. Nessuno si aspettava un simile gesto, e tutti la ricordano sorridente e attenta nel lavoro, fino a quell’ultima sera, quando a fine turno ha salutato i colleghi per tornare a casa. In segno di lutto, la festa dalla Polizia è stata rinviata e sostituita da una cerimonia davanti al monumento dei Caduti vicino alla questura.
©RIPRODUZIONE RISERVATA