Il sindaco e altri 5 rischiano il processo 

Ciciotti, Di Giacomo, Francesca Stati, Fantozzi, Coviello e De Meis hanno 20 giorni per proporre memorie difensive al giudice

AVEZZANO. Chiuse le indagini per l'inchiesta sugli appalti al comune di Capistrello. Sotto accusa restano 6 delle 10 persone indagate nell'operazione che ha portato, nel mese di novembre, all'arresto del sindaco Francesco Ciciotti, dell'ex consigliere comunale Corrado Di Giacomo e del responsabile dell’area tecnica Romeo Di Felice.
Con un'ordinanza di misura cautelare, emessa dal gip del tribunale di Avezzano, Maria Proia, ed eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo dell'Aquila guidati dal maggiore Edoardo Commandè, erano finite sotto accusa dieci persone, a vario titolo con ipotesi di reati come concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa aggravata e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Per diversi capi di imputazione è stata chiesta l'archiviazione. Le indagini sono state chiuse, in attesa della richiesta di rinvio a giudizio, per il sindaco Ciciotti, per l'ex consigliere Di Giacomo, per l'architetto 42enne di Capistrello Francesca Stati, per l'imprenditore 53enne di Capistrello Concezio Fantozzi, per il geometra di Capistrello Mattia Coviello, e per la giornalista 33enne Annalisa De Meis. Per gli altri si profila quindi l'archiviazione. L'indagine, coordinata dal procuratore Andrea Padalino, riguarda presunte «gravi irregolarità» nell'affidamento di incarichi e servizi pubblici, in quanto, secondo l'accusa, «venivano sistematicamente violate le norme di trasparenza e imparzialità per soddisfare interessi privati, con il risultato di realizzare un vero e proprio mercimonio della funzione pubblica». In particolare, il sindaco di Capistrello e i responsabili dell'area tecnica e amministrativa, secondo i carabinieri, «hanno agevolato e indirizzato, in favore di imprenditori e professionisti compiacenti, l'affidamento di diversi lavori pubblici per la progettazione, ristrutturazione e riqualificazione di beni comunali, tra cui il palazzo municipale, scuole comunali, riqualificazione viaria e il cimitero nuovo». A Ciciotti prima di Natale erano stati revocati i domiciliari, ma era stato sottoposto al divieto di residenza a Capistrello, provvedimento poi revocato. Ciciotti, dopo le dimissioni, ha deciso di ricandidarsi alle elezioni conquistando di nuovo la poltrona di sindaco. Anche a Di Felice è stata revocata la misura. Erano stati revocati anche altri provvedimenti, come quello dell’interdizione per l’architetto Stati e nei confronti del geometra Coviello. Il difensore del sindaco Ciciotti, Antonio Milo, ha annunciato che il suo assistito «chiederà nei termini di legge di essere interrogato direttamente dal procuratore capo certo di poter dimostrare in quella sede la totale estraneità ai fatti contestati».
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