Immagina un dialogo con Mattarella e riceve il suo elogio

Il presidente commosso dal tema di una liceale del Torlonia Costituzione, lavoro e dignità nelle parole di Giorgia Di Pietro

CANISTRO. «Lavoro significa dignità, significa poter portare a casa un pezzo di pane. Come dice Papa Francesco, significa amore». Giorgia Di Pietro ha solamente 14 anni, sogna di fare il medico e le sue parole, che si leggono in un tema che ha scritto nel corso di italiano, al IV ginnasio del liceo classico Torlonia di Avezzano, sono riuscite a commuovere anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Ho apprezzato molto l’elaborato della studentessa», commenta la professoressa di italiano e latino Marcella Natalia, «l’ho inviato al presidente della Repubblica che dopo pochissimo ha fatto chiamare a scuola per complimentarsi con la giovane, tramite la dirigente Rossella Rodorigo». L’insegnante aveva chiesto ai suoi studenti di immaginare un dialogo con una persona per loro “punto di riferimento” e la 14enne ha scelto Mattarella. «Mi ha colpito il suo primo discorso alla Nazione», racconta la studentessa che frequenta la sezione A, «l’ho visto come un nonno buono e da allora lo seguo».

«Si tratta di una studentessa che segue molto l’attualità e i fatti di cronaca», insiste la Natalia, «grazie al suo tema, il resto della classe ha chiesto di dedicare più spazio a scuola a ciò che accade ogni giorno in Italia e nel mondo. E così dedicheremo un’ora a settimana all’attualità». Nel suo tema la 14enne immagina di presentarsi descrivendo Canistro, il paese da cui proviene e L’Aquila. Racconta di una provincia stravolta dal terremoto del 2009, in cui persero la vita molti giovani. «Chissà se qualcuno di loro un giorno avrebbe potuto ricoprire la carica di presidente della Repubblica», si chiede nello scritto, la giovane rovetana. Filo portante di tutto il tema è il lavoro. Giorgia riflette su come senza lavoro, soprattutto i giovani, rischiano di finire in “giri sbagliati” e di come i padri di famiglia perdano la strada della rettitudine. E così al presidente chiede di far diventare realtà le parole del suo discorso di insediamento: di farsi “garante” della Costituzione. «Il mio sogno?», conclude Giorgia, «incontrare davvero il presidente». (m.t.)

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