Irpef, beffa dopo la stangata Pensioni tagliate di un quinto

L'Inpdap, dopo le proteste dei giorni scorsi, ha raggiunto una nuova intesa con l'Agenzia delle entrate e rivisto le modalità di recupero delle imposte per gli oltre 10mila anziani residenti nei comuni fuori cratere

L'AQUILA. Non più rimborsi Irpef concentrati in cinque mesi, ma restituzioni con trattenute di un quinto sulle pensioni. Tredicesime comprese. L'Inpdap, dopo le proteste dei giorni scorsi, ha raggiunto una nuova intesa con l'Agenzia delle entrate e rivisto le modalità di recupero delle imposte per gli oltre 10mila anziani residenti nei comuni fuori cratere. Si tratta di «modalità più favorevoli» secondo l'istituto di previdenza. «Una beffa dopo la stangata» per i sindacati.

COSA CAMBIA. Una nota dell'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica chiarisce le novità. «A seguito di nuove intese intervenute con l'Agenzia delle entrate», è riportato nel documento diramato da Vittoriana Saltarelli, direttrice della sede Inpdap dell'Aquila, «sono previste dall'Inpdap modalità più favorevoli rispetto a quelle in precedenza stabilite per il recupero delle somme non trattenute, nel periodo gennaio-luglio 2010, sui ratei pensionistici dei residenti nei comuni della provincia non inseriti nel cosiddetto cratere. Le modalità saranno operative sin dalla mensilità di settembre. In particolare il debito residuo - detratto, dunque, quanto già trattenuto con la rata di agosto - sarà recuperato per tutti i pensionati interessati mediante trattenuta mensile di un quinto della pensione in pagamento. Il quinto sarà recuperato anche sulla tredicesima. Ad esempio: su una pensione di 1.150 euro al mese la trattenuta sarà pari a 230 euro (un quinto della pensione medesima), e saranno conseguentemente messi in pagamento 920 euro. Il recupero del debito fiscale, dunque, potrà estendersi, fino a totale estinzione, anche sulle rate di pensione dell'anno 2011, ove le trattenute effettuate entro dicembre 2010 non siano state allo scopo sufficienti. I pensionati riceveranno una nuova comunicazione dall'Inpdap, che preciserà l'importo del debito residuo da corrispondere, detratta la mensilità di agosto. Sarà altresì inoltrata apposita comunicazione anche ai patronati e alle associazioni dei pensionati».

LA STANGATA. Dopo Ferragosto, oltre 10mila pensionati di Marsica, Valle Peligna e Alto Sangro hanno ricevuto vitalizi più leggeri. Dimezzati in molti casi. L'Inpdap, in qualità di sostituto d'imposta, ha riattivato e regolarmente versato le ritenute Irpef e le addizionali sospese dal 2009. Ma non solo. L'istituto previdenziale ha iniziato a recuperare ad agosto anche le somme non trattenute sulle pensioni erogate nel periodo gennaio-luglio 2010. In cinque mesi, quindi, i pensionati Inpdap dovevano rimborsare l'Irpef non trattenuta in sette mesi. Così da pagare l'Irpef vecchia e nuova. Provvedimento che ha scatenato le proteste e ha spinto l'Inpdap a rivedere i piani.

NUOVE POLEMICHE. L'accordo ufficializzato ieri è accompagnato però da altre polemiche. Il presidente dell'Inpdap, Paolo Crescimbeni, precisa che «si è voluto venire incontro alle legittime richieste dei pensionati e rendere più agevole l'onere del pagamento dell'Irpef sospesa». Non la pensano così le organizzazioni di categoria. «Siamo di fronte all'ennesima beffa», taglia corto Carlo Cocco, segretario Spi-Cgil di Sulmona, «con il prelievo di un quinto della pensione non cambierà niente. Chiedevamo una maggiore rateizzazione per non spingere migliaia di pensionati sulla soglia della povertà. Adesso attueremo una serie di proteste».

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