L'origine della ricetta sulla pasta all'amatriciana al centro di una polemica

DISPUTA SECOLARE

L’amatriciana? Le sue origini sono abruzzesi 

Il sindaco del paese devastato dal sisma, Palombini, attacca: «È nostra, Rieti non c’entra niente»

L’AQUILA. Giù le mani dall’amatriciana. Lo dice a gran voce il sindaco del centro devastato dal sisma, Filippo Palombini, che attacca un’iniziativa legata allo storico piatto che ha origini aquilane. Infatti, fino al 1927, Amatrice era provincia dell’Aquila.

Il sindaco facente funzioni di Amatrice, Filippo Palombini
«La comunità amatriciana», sostiene il sindaco del centro ora laziale, «ha dovuto assistere a un’indegna iniziativa, un vero e proprio tentativo di scippo di ciò che Amatrice ha di più prezioso, patrimonio secolare lasciato in eredità dai nostri avi, un volàno per la ripartenza della città dopo un sisma così distruttivo: l’amatriciana. Sono indignato», afferma Palombini, «così come lo sono i miei concittadini. Dopo aver letto il comunicato stampa di Copagri Lazio, promotrice dell’iniziativa commerciale “Amatriciana 100% Rieti” assieme al Consorzio Prodotti Tipici di Rieti, sono rimasto senza parole. Invito Colasanti, presidente di Copagri, ad approfondire le sue conoscenze storiche sulla ricetta, perché l’amatriciana non è di Rieti, ma è di Amatrice, ricetta secolare inventata dai nostri pastori che utilizzavano quegli ingredienti semplici durante la transumanza, pastori d’Abruzzo i nostri avi, eravamo nella provincia dell’Aquila, e non certo nella Piana reatina. Non è la prima volta», aggiunge Palombini, «e non sarà l'ultima, che il Comune di Amatrice si trova costretto a difendere la sua ricetta tradizionale per la quale è stato definito un disciplinare di produzione e riconosciuta la Denominazione Comunale De.Co., una ricetta per la quale si è anche in attesa del riconoscimento del marchio comunitario Stg. Chiediamo rispetto. Rispetto per le nostre tradizioni, rispetto della nostra storia, per una comunità ferita», conclude il sindaco di Amatrice, «che ha visto distrutta la propria città e che proprio non dovrebbe assistere a operazioni predatorie di questa specie».
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