L'ingegner Carlo Aurelio Strassil

L'Aquila, appalti per restauri scuole: assolti in 5 dal tribunale 

La Procura ha fatto marcia indietro chiedendo di scagionare gli imputati. Nel mirino era finito l’ex Provveditore alle Opere pubbliche Guglielmi, assolti "perchè il fatto non sussiste" l'ingegner Strassil e i tecnici Genitti, Vecchiarelli e Di Giacomo

L’AQUILA. Quando scattarono i provvedimenti cautelari sembrava che ci si trovasse di fronte a una montagna di prove a carico degli accusati con imbrogli negli appalti per la ricostruzione di scuole nel post-sisma. Ieri è stata la stessa Procura a smentire se stessa chiedendo l’assoluzione degli imputati. Tra loro, l’ex provveditore interregionale alle Opere pubbliche Giovanni Guglielmi e l’ingegnere Carlo Strassil. Scagionati allo stesso modo i tecnici Giuliano Genitti, Giorgio Vecchiarelli, Filippo Di Giacomo. Sarebbe stato provato, secondo le accuse ora cadute, «che le società riconducibili a Strassil fossero già presenti sul territorio aquilano a rilevare danni subìti alle scuole ben prima che fosse indetta la procedura di gara per assegnare le opere pubbliche in questione e che ciò sia avvenuto per un accordo diretto tra lo Strassil e il provveditore alle Opere pubbliche». A Gugliemi fu imposto l’obbligo di presentarsi in questura mentre Strassil finì ai domiciliari. Si trattava di opere importanti riguardanti anche la viabilità nei pressi dell’ospedale, in via dei Medici, intorno al plesso scolastico di Colle Sapone e del Musp di Pagliare di Sassa. Erano previste anche indagini strutturali sulla caserma Tito Giorgi della Guardia di Finanza.
Le assoluzioni sono state decise dal collegio (Di Zenzo, Cervellino, Camilli) che ha accolto la richiesta dell’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Stefano Gallo. Gli avvocati della difesa, Ernesto Venta e Massimiliano Venta, hanno voluto rimarcare che l’assoluzione da loro invocata e ottenuta è stata la più ampia possibile ovvero «perché il fatto non sussiste».
Nel luglio 2015 ci fu il rinvio a giudizio, con le accuse di concorso in abuso d’ufficio per Guglielmi, Strassil e per il tecnico del provveditorato Giuliano Genitti. Strassil e Genitti erano imputati, insieme al geometra Filippo Di Giacomo, ex assessore a Barete in servizio alla direzione centrale di Roma del Provveditorato, e a Giorgio Vecchiarelli, collaboratore della società R&L, anche per il reato di falso in concorso. Al termine dell’udienza preliminare cadde l’accusa di turbativa d’asta e fu prescritta quella di irregolarità dei subappalti. «Eravamo convinti che un processo davvero giusto non potesse che riconoscere l’innocenza dei nostri assistiti», dichiara l’avvocato Fabio Viglione, difensore di Strassil, «che in un momento storico drammatico per il territorio e il Paese tutto operarono con abnegazione e per il bene comune». Per l’avvocato Massimo Bevere, difensore di Guglielmi, «ieri finalmente, il tribunale ha riconosciuto il merito del loro operato, facendo prevalere addirittura l’assoluzione nel merito dei fatti alla declaratoria della prescrizione».
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