L’Aquila calcio chiede asilo a Teramo

Fattori da adeguare: avviati contatti con la società biancorossa per indicare uno stadio di «riserva»

L’AQUILA. «Pronto, Teramo, ci presti lo stadio?». I vincitori che chiedono aiuto ai vinti dopo aver scoperto che lo stadio di Acquasanta non sarà pronto per adesso. E che il Fattori, che ha ospitato la finalissima che ha promosso in Prima divisione la squadra di Giovanni Pagliari, ha bisogno di lavori urgenti di adeguamento. Per i quali si prevede una spesa di 400mila euro. E rischia di non essere pronto per l’esordio della squadra nelle partite ufficiali, a partire dalla Coppa Italia. Accade, così, che dovendo indicare nei documenti federali la disponibilità di un impianto principale, ma anche di una soluzione di riserva in caso di indisponibilità del campo di casa, dall’Aquila parta un appello alla vicina Teramo. Dal fronte sportivo – dove è nato il contatto tra la società aquilana e quella del Teramo – la palla è passata al livello istituzionale. Della questione è stato investito il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, che lo stadio Fattori l’ha visto, domenica scorsa, dal settore dei distinti, dove era presente insieme ai tifosi teramani. Rimasti sulle prime un po’ stupiti dalla singolarità della richiesta, il presidente del Teramo Luciano Campitelli e il gestore dell’impianto sportivo di Piano d’Accio Sabatino Cantagalli sembra che abbiano espresso un placetdi massima. Tuttavia, hanno rimandato la pratica al Comune proprietario dell’impianto. L’amministrazione, tuttavia, a fronte di una richiesta verbale di carattere informale, attende di conoscere atti ufficiali. Dunque una richiesta scritta della società ed eventualmente una lettera d’accompagnamento del sindaco Massimo Cialente. Atti propedeutici all’eventuale emissione di un certificato d’uso da allegare alla domanda di partecipazione dell’Aquila al prossimo campionato di Prima divisione. Prima di allora il sindaco Brucchi preferisce astenersi da qualunque valutazione circa la richiesta. Istanza che, qualora venisse presentata nelle forme previste, passerebbe necessariamente al vaglio della prefettura e della questura per gli aspetti legati all’ordine pubblico. Senza trascurare, poi, la necessità, in caso di indisponibilità del Fattori e di «emigrazione» forzata, di far convivere i calendari dell’Aquila e del Teramo. A settembre, insomma, se il Fattori non sarà reso disponibile, i tifosi aquilani rischiano di dover seguire la squadra ogni domenica in trasferta. Chissà come la prenderanno i supporter aquilani, ancora ebbri di gioia dopo il passaggio in Prima divisione, e quelli teramani, che ancora masticano amaro per il sogno sfumato. L’unica soluzione è fare presto coi lavori al Fattori.

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