L'Aquila, il piano di sviluppo oltre la ricostruzioneUnite le stazioni sciistiche di Ovindoli e Campofelice

Firmato a palazzo Chigi il protocollo per rilanciare le aree colpite dal terremoto. Tutto nasce da un'idea dei sindaci dell'Aquilano. Come anticipato dal Centro, previsto un investimento per unire i comprensori sciistici di Campofelice e Ovnidoli

L'AQUILA. L'Aquila va oltre la ricostruzione e pensa a un piano di sviluppo. I sindaci del cratere e le istituzioni a ogni livello (dal governo nazionale a quello regionale) prendono atto che ricostruire una città-territorio come il capoluogo di Regione non significa rifare solo le case ma è invece necessario volare un po’ più alto e mettere in atto una serie di azioni concrete che ridìano, soprattutto ai più giovani, una speranza nel futuro.

Oggi a Roma è stato firmato il protocollo d'intesa che punta al "rilancio dello sviluppo e alla valorizzazione dell’area aquilana del cratere colpita dal terremoto del 6 aprile 2009, ai fini ambientali e turistici". Il protocoll è stato siglato  a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, dal Presidente della regione Abruzzo Chiodi, dalla provincia dell'Aquila, dai comuni e dagli enti parco interessati.

Tra le iniziative, come annunciato dal Centro, il rilancio delle infrastrutture, in particolare quelle sciistiche. Tra queste quella di creare un'unica grande stazione sciistica collegando i comprensori di Campofelice ed Ovindoli. Se dovesse essere realizzata sarà la più grande stazione sciistica del sud Europa.

Secondo quanto emerso per la creazione dei nuovi impianti sciistici a Campofelice, Ovindoli e Campo Imperatore verranno investiti 70 milioni di euro, di cui 30 già nel 2011. Gran parte dei finanziamenti verranno dagli imprenditori privati. Il progetto prevede uno ski dome (una pista da sci al coperto) e tre campi da golf.

"L'obiettivo è collegare Ovindoli e Campofelice", spiega il sindaco dell'Aquila Cialente, "ed anche ampliare Campo Imperatore creando 63 chilometri di piste. Bisogna portare un minimo di infrastrutture in un territorio non antropizzato per chilometri e chilometri. Saranno investimenti con un grande ritorno". "La firma di oggi è importante", aggiunge Gianni Letta, "perché crea una visione di insieme per l'Abruzzo".
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