il caso

L'Aquila, il regalo di Silveri ai siti e alle tv finisce sul tavolo del procuratore

Ulteriore passo avanti dell’Ordine dei Giornalisti sui 70mila euro elargiti dall’Asl per la comunicazione Il presidente Pallotta scrive a Silveri e chiede la consegna degli atti: «Quali sono i servizi a pagamento?»

L’AQUILA. Una nota ufficiale, spedita al direttore generale dell’Asl Giancarlo Silveri e al procuratore della Repubblica Fausto Cardella. Questo l’ulteriore passo in avanti dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, che attraverso il presidente Stefano Pallotta ha chiesto l’acquisizione degli atti legati alla contestata delibera della vigilia di Natale (la 2232 del 24 dicembre 2015) con la quale vengono spartiti 77mila euro (Iva compresa) di fondi per la comunicazione. E siccome un conto è la pubblicità istituzionale e un altro sono «i comunicati redatti dall’ufficio stampa aziendale e le interviste», quindi l’informazione, l’ordine professionale è intenzionato a passare al vaglio atto per atto, servizio per servizio, per vedere se si tratti di pubblicità oppure di notizie.

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«Chiedo», scrive il presidente dell’Ordine dei Giornalisti per l’Abruzzo, «che copia della documentazione, che gli organi di informazione ammessi a beneficiare dei contributi stanziati devono presentare a corredo delle fatture a dimostrazione dell’attività svolta, venga inoltrata all’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo. Tale richiesta trova giustificazione nel fatto che l’allegato A della delibera chiede ai mezzi d’informazione la diffusione di comunicati stampa e la realizzazione di interviste che rappresentano strumenti non condizionabili nel corretto esplicarsi dell’attività giornalistica. La violazione di tale precetto (sancito dalla norma istitutiva della professione giornalistica, legge 69 del 1963; ribadito dalla carta dei doveri del giornalista) è perseguibile deontologicamente. Pertanto, allo scopo di accertare se nella comunicazione giornalistica siano state rispettate le regole etiche della nostra professione, è indispensabile che l’organismo di autodisciplina prenda cognizione dei servizi realizzati a pagamento».

Il consigliere regionale Pd Pierpaolo Pietrucci, in una nota, sottolinea che «la delibera pone ed evidenzia problemi e contraddizioni che attengono al delicato rapporto tra istituzioni pubbliche e mass media. Se è vero che la linea di demarcazione e la distinzione dei ruoli tra istituzioni e mezzi d’informazione dev’essere chiara e definita perché è tra le questioni in base alle quali si misura la qualità di una democrazia, è altrettanto vero che il potere pubblico, nella sua dimensione di servizio alla collettività, ha la necessità e il dovere di servirsi dei media per la divulgazione delle informazioni. Vanno tuttavia, e sarà l’oggetto di una mia interrogazione, fugate tutte le ambiguità. Innanzitutto va affermato un corretto, trasparente ed equilibrato sistema di relazioni tra istituzioni locali e mezzi di informazione. Quindi, in base ai princìpi individuati, occorre stabilire i criteri oggettivi di cui avvalersi per diffondere le informazioni di servizio alla collettività».

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