L'Aquila, ladri al Circolo tennis e alla piscina 

Locali messi a soqquadro, danni alle strutture e bottino di poco conto. Avviate le indagini della polizia scientifica

L’AQUILA. Scorribanda notturna dei ladri negli storici impianti sportivi della piscina comunale e del Circolo tennis: qualche danno alle strutture e un magro bottino. Di quanto successo si è accorto per primo, ieri mattina, il custode del Circolo al momento dell’apertura.
Il blitz dei ladri è iniziato, probabilmente dopo le 21 di domenica scorsa, dal Circolo tennis dove, dopo aver scavalcato il muro, hanno rotto un’inferriata di protezione che era stata posta lì proprio per scoraggiare sul nascere potenziali intrusi. Del resto, questo è il terzo furto commesso dal 2010 in questo Circolo, intitolata a Giuseppe “Peppe” Verna, che resta di proprietà comunale.
A quel punto i malviventi sono entrati nella club house e nel bar. Bottino scarso: pochi spiccioli nel fondo cassa, qualche bottiglia di alcolici, casomai di pregio, e altra roba ma, comunque, si è trattato di una refurtiva modesta che non giustifica il rischio di finire in manette.
I ladri, negli impianti della piscina, sono entrati forzando una porta secondaria e hanno prelevato l’incasso del bar. In entrambe le incursioni sono stati messi a soqquadro i locali dopo che erano stato svuotati mobili dove non vi erano altro che documenti di nessun valore. Questo vuol dire che essi hanno stazionato diversi minuti prima di allontanarsi.
Le immagini dell’impianto di videosorveglianza della piscina comunale possono fornire qualche dettaglio agli investigatori per arrivare ai tre-quattro ladri responsabili dell’incursione.
Ma le indagini che possono contribuire a questo sono quelle di polizia scientifica. Gli investigatori hanno fatto un sopralluogo con l’intento di raccogliere impronte e altri elementi che possano essere di una certa utilità, soprattutto se si tratta di furti con scasso commessi da pregiudicati. In tale caso sarà possibile fare confronti e arrivare a dare volti ai responsabili.
Resta il problema dello scarso numero di pattuglie in giro nella notte, cosa che rende difficile il controllo dell’esteso territorio aquilano.
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