L'Aquila, le frasi del consigliere D'Angelo sul fascismo approdano in Parlamento

La senatrice Pezzopane annuncia un'interrogazione dopo il caso esploso sui social: «Siamo la città dei Nove Martiri, dobbiamo reagire. Boldrini attaccata per frasi mai dette»

L’AQUILA. Le frasi-choc sul fascismo «stile di vita» e l’apertura dell’amministrazione comunale di centrodestra al movimento Casapound varcano i confini regionali e approdano direttamente in parlamento. Dopo il post su Facebook del vicepresidente della commissione Bilancio Daniele D’Angelo («Il fascismo è uno stile di vita lavoro Fede umiltà non è reato...La Boldrina vuole demolire le nostre strutture...sappi che a questo punto all’Aquila non resta più niente ciò che è restato in piedi sono gli edifici dell’illustre Adelchi (il gerarca fascista Serena, ndr)») e la concessione della sala di Palazzo Fibbioni, sede istituzionale del Comune, a un’iniziativa del movimento di estrema destra Casapound, le polemiche non sono ancora sopite. A 24 ore di distanza dai fatti l’argomento è al centro del dibattito.

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LA CITTÀ DEI 9 MARTIRI. «L’Aquila è una città democratica e antifascista dove si celebrano i 9 martiri aquilani, le stragi di Onna e Filetto e le altre vittime del fascismo e del nazismo. Quelle celebrazioni non sono recite a soggetto, ma Identità della città e rispetto dei valori fondanti della nostra democrazia». Lo scrive la parlamentare aquilana del Partito Democratico Stefania Pezzopane, annunciando che gli episodi avranno un seguito. «Io sono pronta a ogni iniziativa, anche parlamentare, contro questa isterica invasione fascistoide. E spero che tutti a sinistra e tra le forze democratiche ed antifasciste, capiscano la posta in gioco. Dobbiamo, senza se e senza ma, indignarci e pretendere dall’amministrazione comunale ogni distanza da apologie fasciste».
L’ATTACCO ALLA BOLDRINI. «Quanto alla Presidente Boldrini, terza carica dello Stato», aggiunge Pezzopane, «lei non ha mai detto quanto le viene attribuito. Basterebbe informarsi sulle sue dichiarazioni effettive piuttosto che fondare gravi dichiarazioni su vere e proprie bufale social inventate ad arte e già da giorni smentite».
RIFONDAZIONE. Tra le tante reazioni si registra anche quella diffusa, in un documento, dalla segreteria di segreteria di federazione del partito della Rifondazione comunista. «La compiacente accoglienza istituzionale ad Aquila dei fascisti del terzo millennio, accompagnata ad improvvide dichiarazioni di qualche consigliere comunale tratteggiano un pericoloso profilo della nuova amministrazione comunale. La storia d’Italia è unitaria e le sole divisioni dipendono dal rifiuto degli eredi politici del fascismo di riconoscere le enormi responsabilità di un regime reazionario, imperialista e razzista che tolse al paese la libertà trascinandolo in una guerra nefasta. Rifondazione Comunista si unisce a quanti, nella condivisione dei valori fondamentali della Costituzione, si oppongono al risorgere di fermenti politici giudicati dalla storia senza possibilità di appello».
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