L'Aquila: movida con notti alcoliche a basso costo

E' la nuova moda tra i giovani. Fanno il pieno al discount. E si ubriacano tra i vicoli del centro. Una moda per tutte le tasche.

L’AQUILA. Quattro blocchi in polistirolo e un’asse di legno coperta da un lenzuolo. Il tutto sistemato alla buona sotto una delle transenne del cantiere di piazza Chiarino. Un minuto di pazienza per assemblare, ed ecco il tavolino fai-da-te da tirare fuori ogni volta che si ha voglia di passare una serata alternativa. Nel week-end, dopo una certa ora, non è insolito trovare quattro o cinque “avventori” a bere degli intrugli improbabili realizzati con bevande da discount, il cosiddetto botellón. Un pic-nic notturno ritagliato negli spazi ridotti della movida cittadina, le cui dinamiche fanno i conti con l’evoluzione della ricostruzione e dei sottoservizi. A pochi passi da lì, all’inizio di via Paganica, c’è ancora il sangue fresco dell’aggressione di giovedì notte, in cui un giovane ha perso un occhio. Nel mezzo, tante persone che chiedono solo di bere una birra in santa pace per buttarsi alle spalle le fatiche di un’altra giornata.A cominciare dai gestori dei locali che da mesi fanno i conti con episodi di vandalismo, tra graffi alle auto, specchietti divelti e mura imbrattate.

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“FUORI CONTROLLO”. Il giovedì notte, quell’angolo di città si riempie talmente tanto che neanche i ragazzi dello Straccale, il locale immediatamente di fronte a via Paganica, si sono resi conto dell’aggressione, almeno non nell’immediato. «Stavamo lavorando e c’era tanta gente da servire. Nessuno avrebbe mai immaginato si potesse arrivare a tanto», spiega Simone Melfa, 33 anni, originario della Sicilia, che gestisce il locale insieme al fratello Andrea. «Mi dispiace di dover parlare di episodi del genere che non fanno certo bene a questa città che sta cercando di rialzarsi. Io credo molto all’Aquila e alla sua gente, tanto che ho deciso di raggiungere Andrea e stabilirmi qui. Però credo che abbiamo tutti bisogno di risposte a una situazione che rischia di andare fuori controllo». Il timore, da parte degli addetti ai lavori, è che in molti preferiscano puntare il dito su di loro anziché andare alle vere ragioni che fanno degenerare la movida. Una di queste è la difficoltà a far rispettare le regole. «Magari questo week-end avremo questa zona piena di pattuglie», valuta Davide Stratta, titolare del Garibaldi, locale storico di questa zona, dagli anni Ottanta, «ma poi, col tempo, in tanti si adageranno alle proprie abitudini».
 

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IL BOTELLÓN. E tra le abitudini di un centro storico che ha ancora poco da offrire c’è il botellón: un’auto, quattro bottiglie e musica assortita. Il tutto, spesso e volentieri, proprio davanti ai locali notturni. «Così ci vediamo queste persone lasciare sui nostri tavoli all’aperto le loro bottiglie vuote, o ancora piene per metà, visto che talvolta i loro drink sono di dubbia qualità, tanto da far fatica a finirli», sottolinea Nicola Di Tullio del Chiarino. «Guai a lamentarsi», prosegue, «è facile trovare in queste comitive chi ti aggredisce verbalmente, davanti ai clienti». Un’involuzione, insomma, di questa tradizione del botellón che era nata quasi come momento di denuncia – se non inversione – sociale. «Una volta», dice ancora Stratta, «questo tipo di iniziative era appannaggio di giovani dal portafoglio semivuoto. Adesso sta diventando una moda per tutte le tasche. Vedi in giro anche macchine da 30mila euro, con il portabagagli pieno di bottiglie».
UNA MOVIDA ALTERNATIVA. Una dimensione in cui, da una parte chi tiene aperto un locale è costretto a rispettare regole e deve tenersi pronto a controlli di ogni tipo, dai Nas ai vigili, passando per il personale dell’Ispettorato del lavoro. Dall’altra, tutti quelli che approfittano delle alternative di un discount o di negozietti notturni per una sbornia “low cost”. Dello stesso avviso Alessio Tramontera, al lavoro dietro al bancone della birreria Ambra, più volte costretto a fare i conti con ubriachi che sbattono i pugni contro la serranda del locale, dopo l'orario di chiusura. Ne sa qualcosa Gianluca Spera del Bruno's che il giovedì e il sabato ha assunto del personale della security.
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