L'Aquila, omicidio Giammarino: confermato l'ergastolo
Giancaterino, 39 anni, si è dichiarato di nuovo innocente. La Corte d'Assise d'appello ha rigettato la richiesta di revisione dell'istruttoria. Preannunciato il ricorso in Cassazione
L'AQUILA. Ha avuto il tempo di ripetere di essere innocente prima di ascoltare il verdetto a lui contrario: ergastolo. La condanna è stata confermata dalla Corte di Assise d'appello dell'Aquila, per Mirko Giancaterino, 39 anni, pregiudicato e tossicodipendente, ritenuto colpevole di omicidio volontario con l'aggravante della crudeltà e incendio doloso, in relazione alla morte di Gabriele Giammarino, 80 anni. Il corpo di quest'ultimo, ex maresciallo dell'Aeronautica, fu trovato il 13 settembre del 2015, nella sua casa di via Bernardo Castiglione a Penne (Pescara).
Contro la sentenza di primo grado, emessa un anno fa dalla Corte d'Assise di Chieti, aveva presentato ricorso l'avvocato Melania Navelli, difensore di Giancaterino, che aveva chiesto la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale e l'assoluzione «per non aver commesso il fatto» o almeno «riconoscendo la formula dubitativa». In via subordinata il legale aveva chiesto la concessione delle attenuanti generiche e una rideterminazione della pena.
La Corte aquilana, presieduta dal giudice Luigi Catelli ( a latere De Matteis), ha invece confermato il carcere a vita per l'imputato. Anche il procuratore generale aveva chiesto la conferma della condanna emessa dai giudici della Corte teatina. Le motivazioni saranno rese note entro il prossimo 15 luglio. La difesa farà ricorso in Cassazione.