L'Aquila, primarie nazionali Pd: Cialente escluso dalla lista

Il sindaco: è arrivata dal ministro la scelta del suo braccio destro Fina, ma ora si apre un problema politico di difficile soluzione tra Cuperlo e Orlando

L’AQUILA. Si scaldano i motori, in provincia dell’Aquila, a due settimane dalle primarie nazionali del Pd, fissate il 30 aprile. Ma le acque, all’interno del centrosinistra, restano agitate. Se ben definita è la posizione della lista in appoggio a Matteo Renzi, capeggiata dalla senatrice Stefania Pezzopane, altrettanto non si può dire per lo schieramento che sostiene la candidatura di Andrea Orlando. A creare malumore, l’esclusione dalla lista, all’ultimo momento, del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, sostituito da Michele Fina, braccio destro del ministro della Giustizia.

«La settimana scorsa ho ricevuto una telefonata da Roma, il cui mi è stato chiesto di fare il capolista all’Aquila», dice Cialente, «l’accordo sembrava raggiunto, ma il segretario comunale, Stefano Albano, a distanza di qualche giorno mi ha chiesto la disponibilità a spendere il mio nome altrove, essendo una figura nazionale, e a lasciare il posto a qualcun altro». Quel qualcuno è Michele Fina, a capo della lista di cui fanno parte il segretario comunale Pd, Albano, l’assessore, Emanuela Di Giovambattista e Simona Fasciani.

«C’è un problema politico aperto tra Cuperlo e Orlando adesso, visto che la scelta è stata fatta dal più stretto collaboratore del ministro, Fina», afferma il sindaco, «mi era stato chiesto addirittura di fare una lista SinistraDem con Cuperlo in provincia dell’Aquila, ma questo avrebbe ulteriormente avvelenato il clima in città, in vista delle primarie. Si sarebbe fatta una battaglia sulla pelle degli aquilani. Adesso si pone il problema dell’agibilità politica che SinistraDem avrà dentro la coalizione». Passaggi tutti da verificare, sul piano nazionale e su quello locale. «Ho dato dieci anni della mia vita al centrosinistra aquilano, che oggi è sotto attacco», dice Cialente. «Rispetto la posizione di Rifondazione comunista, ma non posso che rigettare l’analisi di Enrico Perilli su presunte contaminazioni e ingerenze sul voto delle primarie per la scelta del sindaco. Si sta solo cercando di spaccare la coalizione. La lettura che viene data del voto alle primarie, tende a creare confusione. Bene ho fatto a non schierarmi, perché adesso sono nelle condizioni di chiedere a tutti di abbassare i toni, pensare alla squadra, ai programmi e iniziare a lavorare».

Più disteso il clima sul fronte renziano dove, accanto alla capolista Pezzopane, figurano il presidente della Provincia, Antonio De Crescentiis, Lorenza Panei e Mario Mazzetti. Oggi la senatrice Pezzopane illustrerà i contenuti della mozione a sostegno di Renzi e presenterà la campagna congressuale sul territorio.

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