L'Aquila, Progetto Case, altri ricorsi contro il caos delle bollette

Rinviata a luglio l'udienza al Tar per i conguagli del gas. Ora nel mirino ci sono i consumi del 2016. Corti: "Il Comune ha volutamente violato la legge sul pagamento a metro quadrato"

L’AQUILA. La punta più alta della drammaticità tra le famiglie del Progetto Case in difficoltà economiche si era toccata nell’agosto scorso, quando un residente delle piastre di Cese di Preturo aveva minacciato di gettarsi dal balcone del suo alloggio. Aveva ricevuto una bolletta di 800 euro e non sapeva come pagarla. Decine di altri casi, altrettanto delicati, si nascondono in silenzio tra le mura degli alloggi del patrimonio immobiliare post-sisma. Come la famiglia di stranieri di Assergi, che ha accumulato oltre 10 mila euro di bollette da pagare e non sa dove trovare i soldi per chiudere un debito ogni mese più alto. Oppure il disoccupato di 45 anni (che per riservatezza preferisce non specificare dove abita), in condizioni di indigenza che deve scegliere fra il fare la spesa e pagare una maxibolletta. O la pensionata di Assergi, che arriva a malapena a fine mese. Casi che sfuggono al clamore pubblico, ma non all’avvocato Fausto Corti, il legale che segue i cittadini del Progetto Case impantanati nelle incongruità derivanti dalla gestione comunale, non sempre efficiente, del grande patrimonio ereditato dallo Stato nel 2012. Nemmeno sfuggono, questi casi difficili, alle associazioni (come il Comitato Assergi 2 Ade), che da sempre cercano di sbrogliare le tante matasse di queste incongruità, prima fra tutte quella legata alle bollette.

Ieri c’è stata la prima udienza per il ricorso presentato dall’avvocato Corti contro i conguagli per le bollette del gas 2013/2014, che il Comune ha richiesto ai cittadini, con un calcolo al metro quadrato. Metodo di calcolo abrogato dal parlamento nel 2015 per cui, secondo Corti, il Comune «ha violato la normativa vigente all’epoca, che prevedeva che i conteggi venissero fatti sulla base dei consumi individuali». Si tratta, insiste il legale, «di una voluta e incomprensibile violazione di legge». Il ricorso, sostenuto da una poderosa raccolta di firme (oltre 600), verte «sull’accertamento della illegittimità delle richieste che il Comune sta avanzando. Chiediamo che venga ordinato al Comune di fare i calcoli secondo quanto prevede la legge», prosegue Corti. Ossia, sulla base dei consumi che emergono dai risultati dei contabilizzatori e non al metro quadrato. Cinque i ricorsi presentati sinora al tribunale civile, di cui quello di ieri ha aperto la trafila relativamente ai primi 100 ricorrenti. L’udienza dibattimentale è stata rinviata al 10 luglio, ieri gli avvocati (Andrea Liberatore per il Comune) hanno consegnato le memorie. Ad avviare l’iter è stato, diversi anni fa, uno dei residenti del Progetto Case di Assergi, Giuliano Bruno, presidente di Assergi 2 Ade. Intanto un altro ricorso si profila all’orizzonte: quello per le bollette di maggio, giugno, luglio e agosto 2016, effettuate sì in base ai consumi, ma questa volta senza calcolare la quota “volontaria e involontaria”, com’è previsto dalle norme nel frattempo entrate in vigore (Uni 100200). «La legge ora prevede il pagamento di una quota involontaria del 30%, oltre a quella volontaria legata ai consumi», spiega Bruno. Le avrebbe dovute sostenere il Comune, per le decine di alloggi vuoti del Progetto Case. Le bollette sarebbero state calcolate, invece, suddividendole soltanto tra gli occupanti, senza considerare gli alloggi vuoti che, secondo Bruno (che cita le norme) avrebbero dovuto essere inclusi nella suddivisione dei consumi, che per la quota involontaria legata agli alloggi vuoti è a carico del Comune. In sostanza, secondo gli assegnatari, in questo modo l’amministrazione starebbe accollando i consumi soltanto a chi abita gli alloggi. «Ecco perché», fa notare Bruno – che ricorda il caso della sua palazzina dove ci sono 12 alloggi vuoti con il costo dei consumi molto alti – «in una piastra ad Assergi un metro cubo equivalga a 18 euro e in un’altra, peraltro identica, in un altro quartiere, 6 euro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA