L’ex ospizio occupato da senzatetto e disperati 

La struttura di via Toscana è ormai un dormitorio clandestino aperto a tutti I residenti al Comune: «Degrado e risse, intervenite o la situazione peggiorerà»

AVEZZANO. Si entra dalla porta sulla sinistra. Non ci sono lucchetti né chiavistelli. Da quel punto in poi la casa di riposo San Giuseppe, chiusa da due anni per inagibilità della struttura, è a disposizione di tutti. Una sorta di albergo, ammobiliato, con i bagni in camera, letti e materassi, occupato abusivamente. L’ex ospizio “accoglie” senzatetto, immigrati, clandestini o chiunque abbia bisogno di trascorrere la notte in un luogo chiuso. Ma ci si può imbattere anche in spacciatori e tossicodipendenti per scambio e uso di sostanze stupefacenti. Dove una volta la comunità di anziani trascorreva il tempo a vedere la tv, oppure a svolgere le attività ricreative, oggi c’è un dormitorio clandestina. Non c’è neanche bisogno di forzare porte o finestre. Per rifugiarsi nella ex casa di riposo comunale di via Toscana basta varcare la soglia della porta per ritrovarsi in una struttura abbandonata ma ancora nuova. Ci sono ancora i crocifissi sui comodini, gli armadi con suppellettili e i materassi sulle brande. Man mano che si sale le stanze sono sempre più ordinate, mentre quelle ai piani bassi cominciano a riempirsi di rifiuti e a subire i danni dell’usura e del degrado causato da abusivi che bivaccano nelle camere da letto. Sono state invase, e poi incendiate, anche delle piccole strutture adiacenti che erano diventati dei tuguri, pericolose anche dal punto di vista igienico-sanitario. «Non abbiamo un posto dove dormire», spiegano limpidamente due ragazzi di circa 25 anni, «ci hanno segnalato questo edificio e qui trascorriamo la notte». Poi ci sono tanti immigrati che abitualmente dormono nella struttura abbandonata. I residenti del quartiere, nella zona di Ponte Romano, sono su tutte le furie di fronte a questa situazione di degrado. «Vediamo gente che quotidianamente entra e esce dalla struttura», raccontano, «sono tantissimi, abitiamo qui davanti e siamo preoccupati». Due giorni fa, tre giovani sono rimasti coinvolti in una rissa. Uno è stato accoltellato e due sono finiti in cella. «La situazione rischia di degenerare», protestano i residenti, «la zona potrebbe essere invasa da decine di clandestini in men che non si dica. Abbiamo paura a uscire. La notte è un incubo». Il quartiere è pronto alla mobilitazione. «Sono arrivate le forze dell’ordine, due volte», raccontano ancora i residenti, «ma sono andate via velocemente. Anche perché è la notte che l’edificio si ripopola e prende vita. Per uno che viene allontanato ce ne sono tre che arrivano». La popolazione chiede un intervento del Comune ed è pronta ad avviare una raccolta di firme. (p.g.)
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