La fiction perde spettatori, ma anima i social 

Seconda puntata agli archivi tra battute e paradossi. La scossa riprodotta nel finale appare verosimile

L’AQUILA. La serie tv “L’Aquila Grandi Speranze” di Marco Risi perde circa un milione di spettatori alla seconda puntata. Secondo i dati Auditel la serie tv firmata da Marco Risi per il decennale del terremoto è passata da 3 milioni 180mila spettatori della prima puntata a 2milioni 442mila della seconda con il 10,43% di share (contro il 13% del debutto. Tra le cause anche la fine dell’effetto-sorpresa, e le critiche, piovute in larga parte dal capoluogo, sull’attendibilità. Tuttavia, sui social non si arresta il profluvio di commenti che restano piuttosto critici. Sono tre gli elementi su cui l’attenzione di molti aquilani si è concentrata: la “questione Costanza” (la bambina scomparsa), la comparsa di un malvivente francese e la scossa che chiude l’episodio.
#RECACCÉTECOSTANZA. In realtà, sin dalla puntata d’esordio, Costanza – la bambina scomparsa nella fiction durante la notte del 6 aprile – sembra essere il personaggio che ha riscosso più successo. Tanto che in molti, nel commentare, evocano l’intera fiction attraverso l’hashtag #recaccéteCostanza. Di fatto, le premesse su cui si regge il racconto sembrano tutt’altro che lineari ai più: «Una sola domanda echeggia tra le gru, nel cielo aquilano: dov’è Costanza? E come avete fatto a perdervela in Piazza Duomo?», scrivono i burloni autori di una pagina Facebook dal nome della bambina che sta spopolando in questi giorni. «A questo punto, la nostra missione è quella di trovarla». Le ipotesi messe in campo sono le più disparate: un’elaborazione grafica suggerisce di chiedere aiuto a “Chi l’ha visto” oppure di tirare in ballo le comunità di complottisti. «E ora, che delirio sia», scrive Enrico De Pietra sulla sua bacheca in relazione ai commenti in contemporanea con la messa in onda del lungometraggio. Lo stesso, qualche giorno fa, aveva fatto notare la somiglianza della trama con la serie di Netflix “Stranger Things”, che vede al centro dei bambini con la bici e anche una misteriosa sparizione.
LAURENT. Altra questione è quella legata a Laurent, un criminale francese nascosto nella vecchia casa di Davide, uno dei ragazzini protagonisti. Il problema non sarebbe tanto questo, quanto che quest’ultimo offre da bere al malvivente dell’acqua presa alle 99 Cannelle e in molti, quasi in diretta, fanno notare che «è notoriamente non potabile». Altra circostanza poco probabile è «avere un taxi disponibile subito all’uscita del Terminal», così come si mostra in una scena.
LA SCOSSA. La scena conclusiva ha gelato il sangue a molti: una scossa fortissima alla fine di questo episodio che ha ricordato in tutto e per tutto il terremoto a chi lo ha vissuto dal vivo. Un rumore verosimile, tanto da spingere alcuni tra i telespettatori aquilani a controllare se le finestre stessero tremando veramente. Meno critiche, in generale, perché è prevalso l’aspetto del racconto della fiction, con tanto di scene erotiche. (fab.i.)
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