La neve blocca il collaudo della funivia

Il presidente del Centro turistico: ritenteremo tra un paio di giorni per consentire l’apertura anticipata degli impianti

L’AQUILA. Temperature in picchiata e arriva la neve, abbondante, sul Gran Sasso, dove la coltre bianca ha raggiunto il mezzo metro e dove ieri ha continuato a nevicare per tutta la giornata. Imbiancata anche la base della funivia e nevischio ad Assergi. Il maltempo ha impedito, in mattinata, il previsto collaudo della funivia di Fonte Cerreto, che si ritenterà a metà settimana. Si sta lavorando per garantire l’avvio della stagione invernale: gli interventi sono stati programmati dal Centro turistico del Gran Sasso grazie ai 600mila euro messi a disposizione dal Comune. «Abbiamo eseguito il collaudo della seggiovia delle Fontari, a giorni si provvederà con quello della funivia di Fonte Cerreto, slittato a causa del vento forte e della neve», spiega il presidente del Ctgs Umberto Beomonte Zobel, «e la prossima settimana toccherà all’impianto della Scindarella. Sono finite anche le manutenzioni sui mezzi battipista. Resta da risolvere il problema del trasporto in quota del gasolio, che anche quest’anno sarà portato prima che la strada diventi inagibile». La neve caduta copiosa ha acceso le speranze degli sciatori, per una partenza in anticipo, rispetto alla tradizionale data dell’8 dicembre: anche le altre montagne abruzzesi sono già innevate. «Se le condizioni meteorologiche lo permetteranno», aggiunge il presidente del Centro turistico, «si potrebbe anticipare l’apertura degli impianti all’inizio di dicembre. Nel frattempo, va definita la vicenda del direttore d’esercizio: si è svolta la gara per l’affidamento dell’incarico, è stato individuato il vincitore, ma manca la deroga all’obbligo di residenza, che deve arrivare dall’Ustif». Nonostante gli sforzi per permettere l’avvio della stagione nei tempi previsti – l’anno scorso si riuscì a partire solo a fine dicembre – il Ctgs è sempre alla prese con i noti problemi economici: «In altre stazioni sciistiche, dove le emergenze si riescono a gestire con più flessibilità», afferma Boemonte Zobel, «si può lavorare in maniera più tranquilla e magari anche programmare in poco tempo l’anticipo della stagione. Noi invece dobbiamo caricare il personale stagionale da dicembre. E poi ancora non si chiude la questione del ripiano del debito, da parte del Comune, e anche gli annunciati 15 milioni dei fondi Cipe, necessari per il piano di rilancio, ancora non ci sono». In sospeso anche il discorso della privatizzazione dell’azienda: il primo step, e cioè l’ingresso nella società di Invitalia, si sarebbe dovuto concretizzare entro novembre, come anticipato dal sindaco Massimo Cialente, di ritorno dall’ultimo tavolo romano con il ministro Trigilia.

«Invitalia si è detta disponibile a entrare nel Ctgs dal primo dicembre, tramite la gestione di un ramo d’azienda», spiega Beomonte Zobel, «ma a oggi non sono stati fatti passi significativi. Il contratto dev’essere sottoscritto e poi il documento deve passare al vaglio del consiglio comunale. Se si riuscisse a definire l’intera procedura entro la fine dell’anno», conclude, «sarebbe già un buon risultato».

Romana Scopano

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