«La ricostruzione della città è sicura ed è la meno costosa» 

Di Vincenzo (Officina L’Aquila) traccia il bilancio dell’evento «Qui si sviluppano le massime tecnologie di consolidamento»

L’AQUILA. Nel 2020 la ricostruzione privata sarà terminata e tra dieci anni presumibilmente anche quella pubblica. Intanto, L’Aquila sarà diventata la prima città italiana in termini di innovazione tecnologica». Il coordinatore di “Officina L’Aquila” Roberto Di Vincenzo, al termine dei tre giorni di rassegna, traccia il bilancio della manifestazione promossa e organizzata da Ance Abruzzo con Ance L’Aquila, Chieti, Pescara, Teramo e Carsa srl che ha portato nel capoluogo esperti da tutto il mondo in tema di edilizia, riqualificazione urbana, sostenibilità ambientale, efficienza energetica, restauro e innovazione.
Officina L’Aquila strumento e luogo per discutere e progettare il futuro della città. Quanto si è rivelato utile?
«È l’unico luogo nel quale istituzioni, ordini professionali, uffici speciali, associazioni, si incontrano e definiscono linee e indirizzi di sviluppo comuni e dove nascono proposte. Il vicepresidente di Lfoundry Sergio Galbiati, per esempio, proprio in quest’occasione ha deciso di investire in start up sul territorio».
Grande successo per l’iniziativa dei cantieri aperti. Quanti i visitatori?
«L’iniziativa realizzata con il contributo dell’open day della Regione, ha avuto circa 1000 persone sui cantieri aquilani».
Lanciato, con la collaborazione della Dmc Gran Sasso, il primo pacchetto “Turismo del Restauro”. Di che si tratta?
«Abbiamo capito che c’è necessità di una conoscenza che passa attraverso i cantieri. Il pacchetto è strutturato in modo che il visitatore possa rimanere un giorno sui cantieri del restauro e due giorni si dedichi al turismo tradizionalmente. Marcello Masi, conduttore di Linea Verde, ne ha parlato come “un’idea geniale”».
L’Officina ha superato i confini locali. Perché tanto interesse?
«In collaborazione con il consiglio nazionale ingegneri, l’esperienza di ricostruzione aquilana e le sue imprese verranno presentate a Milano e Roma. L’Aquila è il luogo dove si stanno sviluppando le massime tecnologie mondiali nel campo del restauro con consolidamento. C’è grande interesse nei confronti di questa realtà. Uno dei principali lavori che sta facendo Officina L’Aquila è questo: far comprendere la qualità di questa ricostruzione che probabilmente nella storia verrà ricordata come una delle migliori e meno costose nella storia italiana».
È davvero così? Come procede la ricostruzione?
«Per la parte privata, con grande velocità e si ipotizza che terminerà per il 2020. La parte pubblica va più lentamente. Penso che ci vorranno almeno altri 10 anni. D’altra parte sono diverse le regole: la ricostruzione privata prevede i cinque preventivi, quella pubblica si basa sul codice degli appalti. È una questione prettamente burocratica. Attualmente penso che si sia raggiunto il numero massimo di cantieri. La ricostruzione è arrivata nella sua fase discendente, anche se durerà ancora a lungo. Con gli uffici speciali è partita in maniera efficace ed efficiente. Il cambio di passo è stato questo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA