Lascia l’ospedale, muore dopo mezz’ora

Denuncia dei parenti: «Cinque ore d’attesa e solo un’analisi». La donna aveva 84 anni. Fascicolo per omicidio colposo

AVEZZANO. Un medico la rimanda a casa, dopo 5 ore passate al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano, e a mezz’ora dal suo rientro muore.

Un caso di malasanità secondo i familiari della donna che hanno presentato una denuncia al commissariato di polizia.

È scattata quindi l’inchiesta per omicidio colposo, al momento contro ignoti, per fare luce sulla tragica fine di Lidia Santucci, che il 16 aprile prossimo avrebbe compiuto 85 anni.

Una donna energica e lucida, la ricordano i parenti, che viveva nel popoloso quartiere di Borgo Angizia ad Avezzano. Ieri mattina il sostituto procuratore Maurizio Maria Cerrato ha affidato l’incarico dell’autopsia, svolta dall’anatomopatologo Cristian D’Ovidio, e ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche della pensionata.

Alla fine di gennaio la donna aveva avuto un incidente ed era stato sottoposta a un intervento chirurgico a una gamba. Era costretta a stare a letto, assistita dai familiari e dagli infermieri che prestano servizio a domicilio per conto della Asl. Sabato, a causa di un precario stato di salute, il medico di famiglia Rossella Pecoraro ha chiesto il ricovero in ospedale. La donna ha raggiunto il pronto soccorso con un’ambulanza del 118. «In ospedale è arrivata in tarda mattinata, sarà stato mezzogiorno», raccontano i familiari, «aveva uno scompenso cardiaco e altri problemi di salute e c’era la richiesta di ricovero da parte del medico curante. È stata sistemata in una stanza con altre persone e dopo cinque ore è stata rimandata a casa. Soltanto un prelievo del sangue le è stato fatto. Il medico ha detto che dalle analisi stava bene e quindi poteva uscire tranquillamente. Verso le 17 sono arrivate le dimissioni e con un’ambulanza è stata riportata a casa. Dopo mezz’ora è morta. In ospedale è stata abbandonata», proseguono i parenti della pensionata, «e neanche un trattamento con l’ossigeno le è stato riservato, nonostante il respiro affannoso e lo scompenso cardiaco accertato dal medico curante».

La famiglia è assistita dagli avvocati Linda Fracassi e Alessandra Ricci. All’autopsia di ieri ha assistito anche il medico Simona Ricci, consulente di parte civile. I risultati degli esami saranno resi noti entro 90 giorni.

Nel frattempo gli agenti del commissariato di Avezzano hanno avviato l’indagine per ricostruire le ultime ore di vita di Lidia Santucci e per cercare riscontri nella ricostruzione fatta dai familiari. Una famiglia che già qualche anno fa era stata colpita da una tragedia analoga.

«Aveva 84 anni ma era molto lucida», continuano i parenti della donna defunta, «abbiamo presentato la denuncia perché vogliamo sapere che cosa è successo. Vogliamo avere giustizia perché non si può morire in questo modo e crediamo che in ospedale non sia stato fatto tutto il possibile».

La donna, che lascia tre figli, due nipoti e quattro pronipoti, era conosciuta e stimata in città. I funerali vengono celebrati domani alle 15 nella chiesa di San Pio X.

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