Lavoro che manca Il primo maggio dedicato ai giovani

Iniziativa dei sindacati Cgil, Cisl e Uil con incontri nelle scuole Trasatti, Sangermano e Lombardo: situazione allarmante

L’AQUILA. Il tasso più alto di disoccupazione dell’intera regione è quello che si registra nella provincia dell’Aquila. Nonostante la ricostruzione della città e del suo cratere sismico, che dovrebbe trasformare il territorio in un immenso cantiere edile in grado di trainare anche l’Abruzzo, i dati fotografano una realtà con più ombre che luci: la punta del 12,5% di disoccupazione è stata toccata nel 2013 (rispetto all’8,6% del 2008), mentre gli occupati sono scesi, secondo i dati della Cgil, negli ultimi cinque anni dal 57 al 54,2%.

E anche in questi mesi di ricostruzione avviata, è nell’intera provincia che si verifica il tasso più elevato di disoccupazione proprio nell’edilizia. Ombre con cui ci si avvicina alla festa dei lavoratori, quel primo Maggio che per i sindacati Cgil, Cisl e Uil dev’essere «punto di partenza per una nuova stagione incentrata su strategie volte all’occupazione giovanile e alle politiche sociali». La triade sindacale ieri mattina ha illustrato le iniziative che ruotano intorno al Primo Maggio, al centro delle quali ci saranno i giovani che alla crisi pagano lo scotto più grande. A sottolineare la necessità di mettere in campo progetti per arginare la disoccupazione giovanile e rilanciare politiche che mettano al primo posto il lavoro sono stati i rappresentanti dei tre sindacati. Michele Lombardo della Uil, in particolare, ha ricordato che «le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso che la manifestazione nazionale si svolgerà a Pordenone. Abbiamo voluto, però», ha aggiunto, «scegliere un percorso che non si focalizzi solo nella giornata di festa ma che individui, piuttosto, alcuni appuntamenti con i ragazzi delle scuole superiori. Dunque saremo il 28 aprile all’Itis dell’Aquila, il 29 aprile al Liceo Artistico di Avezzano e il 3 maggio allo Scientifico di Sulmona».

A ricordare i dati della crisi e della disoccupazione è stato, invece, il segretario provinciale della Cgil Umberto Trasatti: «Dal 2008 al 2013 le ore di cassa integrazione sono schizzate del 1300%. Se nel 2008, infatti, registravamo 850mila ore di cassa», ha spiegato, «nel 2013 siamo arrivati a 10,5 milioni. Ma il 70% di queste ore sono di cassa straordinaria o in deroga: questo significa che risultano attualmente occupati lavoratori che, in larga misura, non torneranno al loro posto».

Ma a preoccupare è la disoccupazione giovanile in continua crescita in Italia, dove «registriamo in media l’11% di disoccupazione intellettuale», ha aggiunto il sindacalista della Cgil. «In provincia dell’Aquila le cose vanno anche peggio: tra il 2012 e il 2013 solo il 43% dei laureati ha trovato lavoro e solo il 26% a tempo indeterminato. Per questo motivo abbiamo deciso di dedicare il Primo Maggio ai giovani». «Soffriamo più di qualsiasi altro territorio», ha sottolineato Paolo Sangermano della Cisl. «Lo dimostra il fatto che non c’è un solo settore produttivo che registri un saldo positivo tra le nuove imprese e le imprese che hanno invece cessato l’attività. Neppure quello delle costruzioni. E se il tasso di disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) in Abruzzo si attesta al 37,7%, nella provincia dell’Aquila siamo oramai al 42,3%. Dunque, è urgente stimolare il dibattito e costruire un percorso virtuoso con le nuove generazioni».

Marianna Gianforte

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