Le mafie e l’Abruzzo, un pericolo concreto 

Incontro promosso dal Pd con l’ex procuratore Roberti : «La legalità costa, non basta fare le leggi»

SULMONA. Le relazioni più recenti, relative al 2018, parlano di una presenza stanziale in Abruzzo della ‘ndrangheta, e di un numero indicativo della forza della camorra: 243 immobili confiscati. Droga ed estorsioni tra le pratiche criminali di radicamento, a cui si aggiungono il gioco d’azzardo (l’Abruzzo e la provincia dell’Aquila detengono i picchi), le infiltrazioni nei finanziamenti all’agricoltura e nel ciclo di smaltimento dei rifiuti. Se n’è parlato durante l’appuntamento “Reagire alle mafie”, titolo dell’iniziativa organizzata dal circolo Pd di Sulmona e dal Pd della provincia dell’Aquila nella sala della Comunità montana peligna. Ospite l’eurodeputato, dal 2013 al 2017 procuratore antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti. Focus dell’iniziativa le infiltrazioni delle mafie in territori spesso meno “attenzionati”, come appunto l’Abruzzo. Roberti si è chiesto perché, dopo 27 anni dall’assassinio di eroi come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, le mafie siano ancora così forti. «La legalità costa, non basta fare le leggi, bisogna farle funzionare», e ha portato l’esempio delle 200 nuove unità di personale disposte per l’Agenzia nazionale dei beni confiscati, di cui anni dopo non si vede l’assunzione. L’ex procuratore antimafia ha elencato quattro caratteristiche che distinguono le mafie dalle altre organizzazioni criminali: la tendenza ad avere rapporti con la politica, la mimeticità, la territorialità e il perseguimento delle estorsioni come metodo di controllo e rafforzamento. A una domanda sui rischi di infiltrazione connessi alla ricostruzione, come nel caso dell’Aquila, Roberti ha sottolineato il rafforzamento di strumenti che hanno permesso una maggiore prevenzione rispetto a vicende come quella dell’Irpinia. L’intervento di Roberti, che ha dialogato con il giornalista del Corriere della Sera, Giuseppe Guastella, è stato preceduto dall’introduzione del segretario Pd della provincia dell’Aquila, Francesco Piacente, che ha inserito il dialogo con Roberti in una serie di iniziative di “ricostruzione” del Pd sulmonese, di cui è commissario: «Stiamo costruendo un’alternativa di impegno e testimonianza, una casa comune». Il segretario del Pd Abruzzo, Michele Fina, ha definito il dialogo con Roberti «una iniziativa di protezione e prevenzione», e lanciato la proposta di «un Forum antimafia regionale». I dati sono stati illustrati dall’avvocato Teresa Nannarone.
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