Licenze taxi extraurbani, 10 a giudizio

Tra gli imputati l’ex sindaco di Capitignano Fulvimari, ora consigliere provinciale. Scagionati Pelosi e un vigile urbano

L’AQUILA. Si è chiusa con dieci persone rinviate a giudizio l’inchiesta riguardante una presunta illecita compravendita inerente alle autorizzazioni per l’affidamento del servizio taxi extraurbani, ovvero noleggio di automobili con il conducente.

Ieri, infatti, il giudice per le udienze preliminari Giuseppe Romano Gargarella ha disposto due proscioglimenti e dieci rinvii a giudizio. Una decisione adottata nel tardo pomeriggio. Sono stati definitivamente scagionati da abuso d’ufficio l’attuale sindaco di Capitignano Maurizio Pelosi (assistito dall’avvocato Mauro Ceci) e Francesco Soccorsi (assistito dall’avvocato Attilio Cecchini), comandante dei vigili urbani di Montereale all’epoca dei fatti.

Sono stati, invece, rinviati a giudizio Gabriele Fulvimari ex sindaco di Capitignano e attuale consigliere provinciale oltre a Gianni Lucarino, 70enne romano, destinatario di una licenza.

Sono finiti sotto processo, con l’accusa di false dichiarazioni, altre otto persone. Si tratta di Gaspare Barchiesi, Vincenzo Pandolfi, Angela Sforza, Gianfranco Ventura, Rosario Marruchelli, Francesco Pacifici (di Tivoli), Angelo Durastante, Mauro Sfarra.

Più in particolare Barchiesi, Pandolfi, Lucarino, Sforza e Ventura erano accusati di avere ricevuto dagli amministratori comunali di Capitignano, Pelosi e Fulvimari, licenze per noleggio di autovetture senza averne i requisiti. Altre contestazioni hanno riguardato Marruchelli, Pacifici, Durastante e Sfarra, i quali avrebbero ottenuto vantaggi con il contestato rilascio della licenza.

Il processo è stato fissato per il 17 luglio davanti al tribunale.

Il provvedimento disposto dal giudice Gargarella è la conseguenza di una mega-inchiesta che fu avviata a livello regionale dalla polizia stradale. Inizialmente gli indagati in tutta la regione erano quasi trecento persone di cui trenta sindaci e amministratori comunali, oltre a comandanti delle varie polizie municipali.

A quel punto le indagini furono convogliate a seconda delle competenze territoriali alle varie Procure, compresa L’Aquila.

Nel corso delle varie udienze che si sono susseguite le difese hanno contestato il fatto che sia stata applicata una specifica norma ritenuta inattuabile ma il gup ha deciso per un processo.

Nel corso del procedimento gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Andrea Filippi De Santis, Angelisa Durastante, Massimo Costantini, Francesco Valentini.

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