Ludopatia, nuovo regolamento 

Comune, annuncio dell’assessore Bignotti per contrastare il fenomeno dilagante

L’AQUILA. Dopo la proposta lanciata dalla Coalizione sociale – rappresentata in consiglio comunale dalla consigliera Carla Cimoroni – per infrenare il fenomeno della ludopatia, si registra un intervento dell’assessore Francesco Cristiano Bignotti.
«Nella seduta della quinta commissione comunale, tenutasi la settimana scorsa, ho depositato agli atti della stessa, una bozza di modifica al Regolamento delle attività produttive del Comune, ai fini della prevenzione e del contrasto al fenomeno della ludopatia», afferma Bignotti.
«Il lavoro», ha proseguito, «è stato condotto nei mesi scorsi insieme con i consiglieri Roberto Santangelo e Luca Rocci (L’Aquila Futura), di concerto con l’assessorato alle Attività produttive. Siamo infatti ben consci che un simile strumento, affinché possa avere uno slancio davvero pratico e fattivo, non possa incardinarsi nel solo settore delle politiche sociali dell’ente, che di fatto non ha competenza sulle attività commerciali, ma debba essere frutto di un percorso inter-settoriale. È stato dunque impostato un gioco di squadra, che verrà ripreso in queste settimane con il nuovo assessore competente in materia, per la stesura del documento finale da portare in aula».
L’assessore anticipa alcuni contenuti. «Nella bozza», spiega, «sono inseriti diversi criteri circa le localizzazioni più opportune per tali attività, evitando la prossimità ad alcuni luoghi definiti “sensibili”, come istituti scolastici, scuole dell’infanzia, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali in ambito sanitario, giardini e parchi, musei, stazioni. Vi sono inoltre specifiche indicazioni per quanto attiene al ruolo del settore Politiche per il Benessere della Persona, che sarà di monitoraggio, sensibilizzazione, formazione e circa le informazioni da fornire al pubblico e la formazione del personale, gli orari di esercizio e i requisiti dei locali, come anche la possibilità, per l’amministrazione, di attivare nuove procedure per il soccorso a soggetti richiedenti un percorso terapeutico all’Asl. Si tratta», conclude l’assessore, «di una materia molto delicata, ampia e dallo spiccato aspetto sanitario (si parla di “patologia” e chi ne è affetto segue percorsi di cura in centri Asl) che non può essere ridotta a slogan o comunicati, come fanno alcuni esponenti di minoranza».