Maestri del lavoro, premiati in 21

Infortuni nei cantieri Case, Bertolaso: inferiori di 20 volte sul dato nazionale

L’AQUILA. Dal primo maggio, festa dei lavoratori, l’Abruzzo ha 21 nuovi maestri del lavoro. Nel giorno in cui l’Istat ha diffuso gli ultimi dati sulla disoccupazione in Italia (367 mila occupati in meno in un anno), sono state consegnate le «Stelle al merito del lavoro» a 16 uomini e 5 donne delle quattro province abruzzesi.

Pochi infortuni. Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, «commosso dai ricordi di dieci mesi di lavoro», nel suo intervento alla cerimonia ha sottolineato il risultato raggiunto all’Aquila per il terremoto, «frutto della collaborazione fra tutte le istituzioni».
«L’Abruzzo è stato un laboratorio sperimentale per l’intero paese, una questione nazionale» ha detto Bertolaso ribadendo che «la prima fase dell’emergenza è stata superata con tanti successi e poche inefficienze che non bisogna enfatizzare. È significativo ricordare che è del 2 per cento il dato degli infortuni sui cantieri del Progetto Case, dove si è lavorato in emergenza: un dato 20 volte inferiore a quello relativo agli incidenti nei cantieri di tutt’Italia, in cui si è lavorato in condizioni normali. Abbiamo dimostrato che, se applicate, le leggi in vigore funzionano».

La cerimonia. I premiati sono lavoratori che si sono distinti per «singoli meriti di laboriosità e buona condotta morale, e per essere stati esempio e incitamento per gli altri».
Una cerimonia che ha riunito all’Aquila, oltre a Bertolaso, anche il prefetto, Franco Gabrielli, il sindaco, Massimo Cialente, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, la vicepresidente della Provincia dell’Aquila, Antonella Di Nino e il console regionale dei maestri del lavoro, Giorgio Vitaliani. Tutti hanno speso parole sulla necessità di tamponare i danni sociali della recessione economica che, pur rallentando, potrebbe sacrificare ancora migliaia di lavoratori sull’altare della ripresa e tutti con un’attenzione particolare al terremoto, che tanta parte ha avuto nell’aumento delle ore di cassa integrazione in Abruzzo che attualemente sono quantificate in 35 milioni.

I riconoscimenti. Nel corso della cerimonia le autorità hanno salutato i nuovi maestri del lavoro: Lorenzo Baiocco, Pasquale Barisani, Tullio Bencivenga, Vito Centrone, Crocetta Chiodi, Maria Ciprietti, Franco Cocco, Antonio Cornacchia, Beniamino De Nigris Urbani, Pietrantonio Di Mario, Aldo Giamberardini, Antonio Gianforte, Patrizio Grimaldi, Immacolata Nobilio, Franco Palma, Graziano Pitucci, Salvatorino Puglia, Paolo Semenzato, Rosina Spezzaneve, Rosalia Trisolino, Dante Vitale.

Dignità ai lavoratori. A fare gli onori di casa il prefetto, seduto fra Cialente e Bertolaso. Gabrielli ha ricordato che «oggi lavoratori e imprenditori non sono più contrapposti, ma percorrono strade simili e hanno uguali obiettivi».
Riferendosi all’Aquila, Gabrielli ha definito «urgente la ricostruzione del tessuto sociale ed economico», per il quale «non bastano la zona franca e le misure di defiscalizzazione. Dobbiamo invece perseguire obiettivi di eccellenza e ridare dignità ai lavoratori».

Un monito a non cedere alla «retorica del declino» è arrivato invece da Gianni Chiodi.
«Le stelle al merito sono il simbolo del buon lavoro», ha detto, «fatto da persone che hanno contribuito allo sviluppo economico. Il lavoro è la determinante per la crescita economica, soprattutto in Abruzzo, che nel 2009 ha viaggiato a tre cilindri mancando il capoluogo di regione». Poi l’esortazione a guardare al futuro con ottimismo: «L’Istat ci dice che l’Abruzzo è leader fra le regioni del Sud per quanto riguarda l’occupazione, nonostante la crisi. Questo significa che stiamo lavorando bene». Meno ottimista il sindaco dell’Aquila che, ringraziando i maestri del lavoro «per l’impegno profuso nei loro ambiti», ha sottolineato che «c’è ancora molto da fare per arrestare la disoccupazione e combattere gli incidenti sul lavoro».

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