Maltratta e perseguita la moglie La minaccia anche con un coltello 

Ha detto pure di avere una pistola. La donna, di Pescina, ha denunciato il 47enne ai carabinieri L’uomo è finito sotto processo, una perizia stabilirà se era lucido al momento delle aggressioni

AVEZZANO. Prima maltrattata, poi perseguitata, e infine minacciata con un coltello e anche con riferimenti a una pistola.
È l’incubo che è stata costretta a vivere una donna di Pescina a causa degli atti persecutori del marito, S.A., 47 anni. In più occasioni l’uomo, secondo quanto denunciato dalla moglie, l’avrebbe picchiata in casa insultandola con frasi dal tenore volgare e minacciandola di morte.
Una situazione che ha inizio dall’estate del 2017 e che si è trascinata fino a oggi. La moglie, una donna di 49 anni, alla fine è stata costretta a denunciare il suo aguzzino che è finito sotto inchiesta e ora dovrà presentarsi davanti al giudice del tribunale di Avezzano per un incidente probatorio.
Secondo quanto raccontato dalla quarantanovenne, il marito, nell’ottobre scorso, l’aveva minacciata con alcuni messaggi su whatsapp dichiarando di volerla uccidere e di essere in possesso di una pistola.
In un altro frangente, era arrivato a minacciarla con un coltello.
Una situazione che era diventata insostenibile e che ha portato la marsicana a presentare una denuncia ai carabinieri.
La donna, secondo la sua versione, non riusciva più a svolgere le consuete attività giornaliere, aveva paura di uscire da sola e temeva che in ogni momento potesse essere minacciata o addirittura essere costretta a temere per la sua vita. Insomma, la sua esistenza era diventata insostenibile, a causa delle minacce persecutorie dell’uomo. Una situazione che le aveva creato anche un profondo stato di ansia.
Proprio per questo motivo la donna ha preso la decisione di denunciare tutto alle autorità e chiedere aiuto, al fine di tornare a vivere e ottenere protezione. A seguito dell’inchiesta dei carabinieri, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Maria Proia, ha fissato un incidente probatorio con lo scopo di accertare se il 47enne, al momento delle aggressioni, fosse mentalmente lucido, oppure in una condizione di intossicazione cronica da alcool o sostanze stupefacenti o medicinali.
Sarà necessario accertare se lo stato di incapacità mentale dell’uomo nel momento degli atti di aggressione abbia pregiudicato o meno la sua capacità di intendere e di volere.
La perizia dovrà, infine, accertato se il 47enne attualmente sia socialmente pericoloso e se può essere sottoposto a un processo. L’udienza per la perizia tecnica è stata fissata per il 9 gennaio 2019, e parteciperanno i consulenti esperti nel settore, che presenteranno una relazione sullo stato dell’uomo.
L'accusato è difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta.
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