Market della droga in villa, tre arresti 

Sono giovani magrebini tra i 25 e i 28 anni che avevano costituito una banda specializzata nello smercio di cocaina 

AVEZZANO. Vendevano la droga attraverso le sbarre del cancello, dove arrivavano gli acquirenti per lo scambio. L’abitazione era usata per la suddivisione e la preparazione delle dosi, mentre sul retro avveniva la vendita ai numerosi tossicodipendenti. Dopo appostamenti e controlli in incognito, i carabinieri sono riusciti a raccogliere elementi sufficienti per incastrare la banda, composta da tre stranieri di nazionalità marocchina, e ottenere dalla Procura di Avezzano il mandato di arresto per tutti.
L’operazione è stata eseguita ieri mattina dai militari del Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Avezzano, guidato dal tenente Bruno Tarantini. L’intervento della Compagnia di Avezzano, guidata dal capitano Pietro Fiano, ha lavorato in collaborazione con il Nucleo cinofilo di Chieti. È stato eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di Rachid Atifi, 27 anni, Abdelavif Atifi, 28, e Erriqioui Imad, 25, tutti di etnia magrebina, emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Lara Seccacini, che ha coordinato le indagini. I tre giovani sono arrivati in Italia da diversi anni e uno di loro ha piccoli precedenti di polizia. Risultano essere disoccupati o ex braccianti. In realtà la loro attività, secondo quanto emerso dalle indagini, è quella criminale. Devono rispondere di concorso continuato in spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività criminale era stata avviata, sempre secondo l’accusa della Procura, prevalentemente nella frazione San Pelino di Avezzano. Numerosi i clienti che quotidianamente arrivavano davanti al cancello per acquistare la droga. Alcuni di loro, secondo indiscrezioni, sarebbero stati già ascoltati dagli investigatori. Nell’ambito delle indagini, svolte dai militari a partire dall’11 novembre 2018, data dell’arresto in flagranza di due dei tre indagati, sarebbero stati raccolti elementi di prova che hanno rivelato come lo spaccio avvenisse da tempo e in modo strutturato. La cocaina veniva preparata e divisa in dosi nella casa, poi un pusher la distribuiva all’esterno, attraverso il cancello secondario.
Di questo sistema erano venuti a conoscenza molti tossicodipendenti che avevano la villetta come punto riferimento per l’acquisto. Un “servizio” che copriva tutta l’area Nord della città. Dopo l’operazione denominata “Call Off” del febbraio scorso che ha portato all’arresto di 15 persone e a smantellare un consolidato gruppo criminale, questi arresti si inseriscono in una più ampia pianificazione operativa volta alla prevenzione e alla repressione dello spaccio di droga.
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