il caso

Massa d'Albe, trasporto illecito di pizza: multato di tremila euro

Alessandro Valente doveva consegnare un campione di poco valore in alcuni bar: «Rovinato dalla burocrazia: non apro più l’attività e addio posti di lavoro»

MASSA D’ALBE. Viene trovato con della pizza nell’auto, per un valore di 15 euro. Un trasporto illegale per la polizia, che lo multa di 3mila euro. È quanto capitato ad Alessandro Valente, 28 anni, di Massa d’Albe, che in un primo momento, guardando il verbale, aveva pensato a una multa di 30 euro. Il giovane era intenzionato ad aprire un’attività commerciale per la vendita di pane a Capistrello. «A causa della burocrazia non sarà più possibile», racconta. «Quello che mi è capitato ha scatenato una serie di eventi a catena che hanno condizionato e rovinato tutti i miei progetti». Il 28enne, secondo quanto accertato dalla Polstrada di Avezzano che stava effettuando un posto di blocco, è arrivato davanti a un bar fermando la macchina e scendendo con della pizza rossa. Una volta uscito dal locale, prima che risalisse in auto, è stato avvicinato da un agente della pattuglia che si trovava a pochi metri di distanza. A quel punto sono iniziati i controlli e la polizia ha potuto constatare che il giovane trasportava della pizza. «La pizza che era nell’auto», racconta il giovane marsicano, «poteva valere circa 15 euro». A quel punto è scattata la multa, visto che il mezzo, una macchina privata, non era idonea dal punto di vista igienico-sanitario per trasportare alimenti. Il conducente ha provato a dare la sua versione dei fatti ma non c’è stato verso e la multa è stata fatta. «Ero in procinto di aprire un negozio», giura l’aspirante panettiere, «e stavo portando dei campioni di pizza in alcuni bar per capire se poteva funzionare. Per l’apertura del negozio avevo tutto in regola. Non ho pensato a inventare scuse dicendo che la pizza era mia, oppure che serviva a me personalmente per una festa. Avrei potuto dire qualunque cosa, ma ho detto la verità. La mia intenzione era solo quella di avviare un’attività commerciale per costruirmi un futuro, lavorando onestamente, ma non è stato possibile».

Infatti l’accaduto ha avuto delle conseguenze e per lui le cose si sono messe male. «Per ora non aprirò più il negozio», afferma Valente, «e anche gli altri due posti di lavoro che sarebbero nati grazie all’attività non ci saranno più».

Ogni giustificazione e ogni tentativo di chiarire la sua posizione, però, non gli ha evitato la sanzione. La pizza che era in macchina è stata distrutta subito dopo in un’azienda specializzata per la lavorazione dei rifiuti. A nulla è servito al giovane protestare e presentarsi negli uffici del commissariato di Avezzano dove è stato anche denunciato dal personale presente per aver minacciato l’ispettore che lo aveva multato. Gli è stata, di conseguenza, anche ritirata la licenza di caccia. È difeso dall’avvocato Alessandro Zitti. (p.g.)

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