Maxi bollette, ecco idee e proposte Pd per uscire dal tunnel

De Paolis e Salem: «Spesso a non pagare sono i benestanti» De Santis (Italia dei valori): «Situazione ormai ingestibile»

L’AQUILA. Che la storia delle maxibollette stia diventando una questione politica è un’ovvietà. Che possa pesare sulla campagna elettorale per le amministrative 2017 è altrettanto scontato. E, come è noto, la battaglia per il dopo-Cialente partirà a fine settembre e il via ufficiale lo darà l’attuale vicesindaco Nicola Trifuoggi che si prepara a lasciare la giunta comunale come aveva annunciato al momento di proporsi come candidato sindaco.

Su Piano Case e maxibollette si registrano due interventi: il primo dei consiglieri comunali Pd Alì Salem e Tonino De Paolis e il secondo di Lelio De Santis segretario regionale dell’Idv.

«La difficile situazione dei consumi e pagamenti vari dei villaggi post-sisma», scrivono Salem e De Paolis, «richiede una riflessione più attenta, di quanto si stia facendo oggi, da parte di tutti. Sicuramente è necessario che il Comune si organizzi un po’ meglio in questo settore a cominciare da una direzione unica – assegnazione degli alloggi, manutenzione e gestione, riscossioni – e da un unico referente politico che abbiano sempre sotto controllo l’intera filiera. Da parte degli assegnatari, messi da parte tutti gli errori che purtroppo ci sono, non può essere che la sola scelta da fare è quella di ricorrere all’avvocato perché la bolletta non la si vuole pagare. Andiamo per ordine. È scontato che i consumi di questi villaggi vanno pagati dai residenti, crediamo che questo sia pacifico. Ma ciò non corrisponde al sentire comune tant’è che molti nostri concittadini, soprattutto quelli benestanti, non vogliono pagare, nonostante molti altri paghino facendo sacrifici. È comunque innegabile che su questi soggetti “illustri” l’amministrazione comunale si è mossa con lentezza per recuperare i crediti dovuti. Come uscirne: 1) aumentare i controlli e pretendere i pagamenti da tutti; 2) cominciare a chiudere tutte le piastre che consumano molto di più delle altre perché costruite male, e spostare i residenti in altri alloggi che oggi sono liberi, dove i consumi sono nella norma. Per il pregresso si possono rivisitare i calcoli dei consumi ridistribuendo più equamente tra i condòmini gli importi da pagare, Comune compreso per la parte che riguarda il condominio, visto che molti alloggi sono vuoti ed è l’ente a doversene fare carico; 3) aumentare il canone di affitto per tutti quelli che oggi pagano solo quindici euro, fitto che appare troppo basso; 4) cominciare ad abbattere tutte quelle piastre e Map che sono inagibili».

Per Lelio De Santis dell’Idv «ribaditi i problemi creati da un sistema di costruzione affrettato e discutibile, oggi non si possono più sottovalutare le preoccupanti criticità che riguardano la gestione, la manutenzione e la riscossione delle utenze del Progetto Case-Map, ormai fuori controllo. Le maxibollette per alloggi da ritenersi solo per ricchi, ma senza servizi e manutenzione, e lo stato di degrado e di abbandono stanno creando un vero allarme sociale, che va affrontato con urgenza, come va attenzionato l’indebitamento che graverà su tutti i cittadini e creerà un buco nel bilancio comunale. Penso che un rapporto costruttivo con i comitati potrebbe aiutare: infatti, nel 2014 e 2015 questo rapporto consentì di far entrare nelle casse comunali circa 700.000 euro al mese, invece delle attuali poche migliaia. A giorni, il quadro gestionale diventerà ancora più drammatico in quanto il 31 agosto scade il contratto, già prorogato per 6 mesi, alla Guerrato-Csa per la manutenzione e per il sevizio di pulizia. Il sindaco si è posto il problema? Di sicuro, non si sono posti il problema dei 28 lavoratori che, in questi giorni, hanno ricevuto le lettere di licenziamento. È urgente trovare una soluzione per le 28 persone che rischiano il licenziamento, una soluzione condivisa per la riscossione e avviare subito la procedura di gara per l’affidamento, così come deciso in passato, a un Global Service della gestione e della valorizzazione del Progetto Case- Map, unica strada per far uscire il Comune dalla palude di un problema ingestibile senza mezzi e risorse», conclude De Santis . ©RIPRODUZIONE RISERVATA