Maxibollette da 2500 euro per il Progetto Case e Map

La nuova ondata di conguagli riguarda 5437 famiglie dei villaggi provvisori E il Comune cede a una società esterna il recupero crediti dei morosi

L’AQUILA. Sono 5437 le richieste di conguaglio, riferite al periodo compreso tra aprile 2013 e dicembre 2014, che i residenti nel Progetto Case e nei Map stanno ricevendo dal Comune dell’Aquila. Otto “fortunati” assegnatari riceveranno, o hanno già ricevuto, bollette da 2500 euro; per altri 71 la somma è di 2000 euro; a 165 famiglie il Comune chiede invece il pagamento di 1500 euro, e a 498 di 1200 euro. Per 971 famiglie la richiesta è di 900 euro, alle quali seguono 1633 inquilini che dovranno pagare 600 euro e 1575 che ne verseranno “appena” 300. Per 515 persone, infine, è previsto un credito. I numeri sono quelli riportati dalla delibera 227 dello scorso 3 giugno, e muovono da un’analisi dei consumi elaborata dal Sert. Il Comune, bontà sua, ha stabilito di ripartire gli importi in un massimo di 18 rate da 150 euro ciascuna, a fronte di una morosità che continua ad attestarsi intorno al 44% e che, come si legge nella delibera, è in costante ascesa. L’aspetto sconvolgente della vicenda è la totale mancanza di certezze da parte degli assegnatari, almeno quelli che pagano con religiosa osservanza, e che periodicamente si ritrovano alle prese con il ricalcolo dei consumi, visto che sulle bollette, anzi, le “note spesa” come le chiama il Comune, continua a essere riportata la parola magica, “acconto”. Parola che in sostanza si traduce nella possibilità di ricalcolo dei consumi, sulla scorta di sempre nuovi parametri, anche in via retroattiva. Le speranze degli inquilini risiedevano nella norma entrata in vigore lo scorso primo aprile, che obbliga alla fatturazione calcolata sulla scorta dei consumi reali. Ebbene, nonostante la norma sia chiara, gli assegnatati stanno continuando a ricevere anche le nuove bollette, quelle “ordinarie”, per i consumi di gas da riscaldamento e acqua calda sanitaria, sulla base del vecchio metodo di ripartizione a metro quadrato. È il caso delle nuove “note-spesa” riferite ai consumi di marzo e aprile 2016, sulle quali continua a essere riportata la parola “acconto”. L’unico metodo di pagamento ammesso, tra l’altro, è il bollettino postale pre-compilato. «Si evidenzia», si legge nella nota, «che in caso di inadempimento l’amministrazione provvederà al recupero forzoso nei termini di legge e, in caso di morosità reiterata, procederà alla revoca dell’alloggio e allo sgombero dello stesso. Si avvisa altresì che il mancato pagamento di tre mensilità comporterà il distacco delle utenze senza preavviso». Verrebbe da pensare, leggendo le note inviate ai cittadini, che i termini di legge siano una variabile da invocare unilateralmente. Insomma, il Comune non è in grado di provvedere alla fatturazione nei modi indicati dalla legge (perché non ha i soldi per sistemare i contabilizzatori rotti) e scarica il problema sui cittadini.

Nel frattempo, l’amministrazione comunale ha individuato una società per il recupero dei crediti vantati nei confronti degli assegnatari morosi del Progetto Case e Map. Si tratta della Rescus spa, con sede a Villorba di Treviso. Nel capitolato d’appalto è previsto che sia il Comune a farsi carico dell’onere finanziario derivante dall’apertura e dalla gestione del conto corrente dedicato.

Per questo la giunta, lo scorso 21 luglio, ha approvato una delibera urgente (la numero 110), con la quale dispone che le spese, per un ammontare di 592 euro, vadano a gravare sul bilancio di previsione 2016.

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