Maxibollette, già 300 adesioni al ricorso

Sono state raccolte in occasione di una riunione a Bazzano degli assegnatari del Progetto Case

L’AQUILA. «La raccolta firme per il ricorso contro il conguaglio delle bollette relative al periodo 2013/2014 è sospesa per rispetto della catastrofe che ha colpito i nostri amici». Così scrivono su Facebook i residenti nel Progetto Case attivi sul fronte ricorso contro il metodo di pagamento delle bollette (al metro quadrato anziché in base ai consumi) del riscaldamento e acqua calda adottato dal Comune. Un metodo da sempre ritenuto fuori legge dagli inquilini e contro il quale un comitato che si oppone al “metodo illegittimo” ha avviato una serie di assemblee per raccogliere le firme necessarie e procedere legalmente. Ad affiancarli è l’avvocato Fausto Corti, che li rappresenterà dopo la nuova ondata di conguagli ritenuti illegittimi, che stanno arrivando in questi giorni e che riguardano il periodo aprile 2013/dicembre 2014. Bollette che raggiungono anche somme considerevoli, spesso insostenibili persino a rate per quei nuclei familiari a reddito basso. Per anni il Comune ha adottato un calcolo delle bollette, suffragato da una legge fatta ad hoc, del pagamento al metro quadrato, contestata da moltissimi assegnatari. Per tutto il 2015 (e così sarà in futuro, se il Comune non si deciderà a prendere le letture dei contatori) gli utenti del Case pagano in modo differente da tutti gli altri cittadini. «Dal primo aprile (e per i conguagli 2013-2014)», insistono i residenti, «il Comune è fuori legge». Gli appuntamenti nei quartieri del Progetto Case vanno avanti da alcune settimane. Dei tre organizzati sinora, il più partecipato è stato quello che si è tenuto mercoledì scorso nella “Tenda amica” di Bazzano alle 21, affollatissimo. Tanti gli indigenti che hanno denunciato l’impossibilità per loro di pagare bollettoni che arrivano anche a qualche migliaio di euro. Tra la gente anche esponenti delle opposizioni, come Vincenzo Vittorini e Luigi D’Eramo. In occasione dell’assemblea del 23 agosto sono state raccolte già circa 300 firme di adesione al ricorso, che aumenteranno con la ripresa degli incontri dagli inizi di settembre a Cese, Coppito e Sant’Antonio: non ora, perché il dolore per la tragedia di Amatrice e degli altri Comuni colpiti dal sisma del 24 agosto impone silenzio e attesa. «Siamo convinti che avremo la capacità di procedere sia per un ricorso in primo grado che in secondo grado», fanno notare gli organizzatori. «Tuttavia la sentenza varrà solo per coloro che hanno partecipato al ricorso».

Quel che è emerso dall’assemblea di Bazzano è un messaggio univoco: «Non è vero che non vogliamo pagare», precisano gli inquilini, «ma adesso pretendiamo di pagare nel modo corretto». (m.g.)

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