Medaglia di bronzo al partigiano Mondazzi 

Cerimonia a Roma con il ministro Trenta. Di Nino: Pratola ricorderà il suo sacrificio per la libertà

PRATOLA PELIGNA. La storia intrisa di coraggio e amore per la libertà merita di essere ricordata alle future generazioni. Questo il senso della solenne cerimonia per la consegna della medaglia di bronzo al valore militare al partigiano di Pratola Peligna, Vittorio Mondazzi. La cerimonia si è tenuta a Roma nel Centro alti studi della Difesa. La medaglia è stata sistemata sul gonfalone del Comune del centro peligno direttamente dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta. «Dopo l'armistizio dell’8 settembre del 1943, Vittorio Mondazzi», si legge nella motivazione per l’onorificenza, «si rifiutò di arruolarsi con i nazifascisti, venne così catturato e internato. Scelse di proseguire la lotta partigiana di Resistenza, morendo ucciso dai nazifascisti. Il suo esempio di fierezza e coraggio, a difesa della libertà e della democrazia, è stato ora premiato con la medaglia di bronzo al valor militare». All’appuntamento anche il sindaco di Pratola Antonella Di Nino. «Un momento di grande partecipazione che resterà impresso nella storia della nostra terra», ha detto il primo cittadino, «ricca di persone che nel momento più drammatico per l’Italia hanno deciso di sacrificarsi e combattere per la libertà». Insieme al sindaco i consiglieri Antony Leone, Aldo Di Bacco, Chiara Cavallaro e per l’opposizione Gaetano Di Cioccio. E poi il sindaco di Roma Virginia Raggi, i parenti di Vittorio Mondazzi, Aldo e Ezio Di Pillo, Biagio e William Palombizio e Ida Di Pietro. Con loro anche l’ex partigiano Mario Fiorentini, Maurizio Acerbo di Rifondazione comunista, gli storici Ezio Pelino e Riccardo Lolli e il neo-eletto segretario del Pd di Pratola Mattia Tedeschi. Vittorio Mondazzi fu ucciso il 6 maggio 1945 dal fuoco nemico mentre stava soccorrendo alcuni feriti. Tre giorni dopo i partigiani entrarono a Zagabria liberandola. (f.c.)
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