omicidio colposo

Morì folgorato: due a giudizio

Morte nel cantiere, processo a ottobre per Iaboni e Romeo

AVEZZANO. Sono stati rinviati a giudizio e dovranno rispondere di omicidio colposo le tre persone denunciate dagli agenti del commissariato di Avezzano, che avrebbero dovuto vigilare sul lavoro di Aurelian Lucian Moldovan.

Moldovan era un operaio di origine romena di 40 anni che morì folgorato dai fili dell'alta tensione, nel settembre del 2011, mentre lavorava in un cantiere in via Lombardia nella zona nord di Avezzano. L'operaio si stava occupando della ristrutturazione di una casa. Per la sua morte, il prossimo 30 ottobre dovranno comparire davanti al tribunale di Avezzano, due persone: Giovanni Iaboni, geometra responsabile della sicurezza del cantiere, e Sabatino Romeo, titolare dell’impresa di costruzioni e ristrutturazioni per cui stava lavorando la vittima. È stato scelto il rito abbreviato, invece, per Fabrizio Ciafardoni, originario di Tagliacozzo, all’epoca committente dei lavori, in quanto proprietario della casa in cui era in corso la ristrutturazione. L’udienza è fissata per maggio. Sul luogo del tragico incidente lavorarono minuziosamente i poliziotti di Avezzano che ricostruirono la dinamica dell’accaduto. Secondo l’accusa Moldovan stava lavorando su un ponteggio «movimentando un tondino di ferro lungo quattro metri, quando ha toccato i fili dell’alta tensione della linea che passa sui tralicci della ferrovia, di proprietà di Rete ferroviaria italiana». Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio Milo, Patrizia Ciciarelli, Romina Cicerone e Roberto Verdecchia. (m.t.)

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